Milano, tabaccaio massacrato di botte: "Violenza inaudita, non siamo marines"

Il giovane voleva un pacchetto di sigarette e il negoziante gli ha chiesto il documento. La denuncia della Fit

I provvedimenti sono stati emessi dal questore di Milano

I provvedimenti sono stati emessi dal questore di Milano

Milano, 24 aprile 2018 - Ennesimo episodio di violenza a Milano: un tabaccaio è stato aggredito da un minorenne. E' accaduto intorno alle 13 in un negozio nella zona di Città Studi. Secondo quanto ricostruito dalla polizia il minorenne, 16 anni, si sarebbe recato a comprare la sigarette nel punto vendita insieme alla madre, ma la moglie del titolare avrebbe richiesto un documento per accertarsi che si trattasse di un maggiorenne. Il ragazzo avrebbe chiesto alla madre di confermare e poi sarebbe andato via, non riuscendo ad acquistare. Tornato dopo assieme al padre ha trovato pero' il titolare, con cui e' nata una discussione passata alle vie di fatto. La polizia intervenuta sul posto ha constato pero' che, dopo la zuffa, i contendenti non avevano conseguenze tanto che hanno rifiutato il trasporto in ospedale. Solo dopo il titolare della tabaccheria ha deciso di sporgere denuncia, dichiarando di avere un braccio rotto.

L'episodio ha scatenato la reazione della Federtabaccai: "Per il solo fatto di aver adempiuto al suo dovere, il tabaccaio milanese si è ritrovato al pronto soccorso e con il negozio distrutto dalla violenza dello stesso ragazzo e dei suoi familiari". "Sono fatti di una violenza inaudita - ha affermato Giovanni Risso, presidente nazionale della Fit - che purtroppo dimostrano ancora una volta la pericolosità del nostro lavoro. Eppure siamo tabaccai, non marines e non possiamo rispondere a violenza con violenza. Preferiamo piuttosto - sottolinea Risso - continuare sulla strada intrapresa della difesa passiva e della maggiore collaborazione con le forze dell'ordine, anche grazie ai sistemi di videosorveglianza". "Al nostro collega, che non mancheremo di sostenere con ogni mezzo possibile, va la solidarietà della Federazione e di tutti i colleghi d'Italia nella speranza che i colpevoli di tanta violenza possano presto essere assicurati alla giustizia", ha concluso Risso.

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