Studenti al voto: crolla l’affluenza Link batte UniSì, Udu scalza UniLab

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Crolla l’affluenza, rispetto a un anno e mezzo fa. Cambiano gli equilibri negli organi accademici della Statale di Milano. Alle urne gli studenti, chiamati a eleggere i loro rappresentanti per il Senato accademico, il Consiglio di amministrazione, i Consigli dei dipartimenti e i Comitati di direzione delle facoltà e scuole: resteranno in carica dal 4 dicembre al 30 settembre 2024.

Primo dato a colpire è quello dell’affluenza: si è fermata all’8,5% quando alle precedenti tornate - svolte online, in piena pandemia - era quasi al 20%. "Prima del Covid era intorno al 12-13% – ricorda Guglielmo Mina, rappresentante degli studenti in Cda uscente e presidente della Conferenza degli studenti –: storicamente l’affluenza non è mai stata molto alta, si è tornati al voto in presenza in un momento infelice, con molte lezioni terminate. Ma è specchio della situazione delle università del post pandemia, ancora solo parzialmente vissute dagli studenti. Ora ci si deve chiedere come lavorare per il prossimo semestre, invitando a tornare e a ripensare ai campus dell’ateneo e alla vita universitaria, che vive strutturalmente di una trama di rapporti. Pensare all’università come contesto di incontro e di relazione è l’unico modo per rivitalizzare un’istituzione altrimenti destinata a rimanere un serbatoio sterile di nozioni". Sono stati 5.265 i votanti su 61.927.

Cambia la geografia: prima lista è Obiettivo Studenti che con 1.730 si assicura ancora un posto in Cda. Il secondo posto va ora a Link - Studenti Indipendenti (1.270 voti) che sorpassa UniSì (1.010). Dei cinque seggi in Senato accademico, due vanno a Obiettivo Studenti, uno a Link - Studenti indipendenti, uno a UniSì e c’è un’altra sorpresa: UniLab (con 225 voti) viene scavalcata da Udu - l’Unione degli Studenti (promotrice in passato dei ricorsi contro il numero chiuso e la tassazione), che fa così il suo ingresso in Senato (440 voti). Prime sfide: "Ripensare gli spazi dell’ateneo – sottolinea Mina –, rendere più funzionali aule studio, spazi di aggregazione, pensare a quelli nelle aree in espansione, da Mind a Città Studi fino al Campus Saini". E c’è un tema “bollente“: il diritto allo studio. "Posti in residenza e borse di studio per mettere tutti nella condizione di poter tornare – conclude Guglielmo Mina –. Il fabbisogno economico è di 80 milioni di euro, col contributo regionale si arriva solo a 60. Sarebbe un paradosso che, in un momento di ricostruzione, ci siano aventi diritto che restano senza borsa di studio. Le università a Milano stanno diventando fattore di rilancio, anche urbanistico: vanno sostenute".Si.Ba.

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