Milano, strage in tribunale: un cavillo azzera tutto

La sorella dell’avvocato ucciso è giudice nel Distretto di Milano: va a Brescia la causa civile contro Comune e Ministero

Lorenzo Claris Appiani, avvocato ucciso in Tribunale a Milano nel 2015

Lorenzo Claris Appiani, avvocato ucciso in Tribunale a Milano nel 2015

Milano, 2 novembre 2019 - Tutto da rifare. Si riparte da zero, dopo oltre un anno di udienze. Torna alla casella di numero uno la battaglia per ottenere giustizia portata avanti dai genitori di Lorenzo Claris Appiani, l’avvocato vittima della furia omicida di Claudio Giardiello, che lo uccise a colpi di pistola il 9 aprile del 2015 assieme al giudice Fernando Ciampi e a Giorgio Erba, coimputato dell’immobiliarista fallito.

Il giudice di Milano, infatti, accogliendo un’eccezione della società di vigilanza privata All System, trascinata in Tribunale con il ministero della Giustizia e il Comune di Milano per le falle nel sistema di sicurezza che consentirono all’uomo di entrare armato e compiere una strage, hanno disposto il trasferimento del procedimento a Brescia. Il motivo? La sorella della vittima, Francesca Claris Appiani, da anni è giudice al Tribunale di Pavia, che fa parte del Distretto di Corte d’Appello di Milano. Circostanza che, quindi, ha reso necessario spostare la causa civile, avviata dai familiari dell’avvocato ucciso, davanti a un Tribunale di un altro Distretto, quello di Brescia.

«Per noi è una beffa - spiega il padre, Aldo Claris Appiani - ci fa sentire ancora più soli e abbandonati dallo Stato. Avrebbero potuto trasferire subito gli atti, senza perdere tutto questo tempo». La causa civile contro Ministero, Comune di Milano e società All System è l’ultimo atto di una battaglia per avere giustizia e fare in modo che anche i responsabili delle inadempienze paghino, dopo che Giardiello è stato condannato all’ergastolo. La prima udienza si era celebrata a settembre dell’anno scorso. Poi lunghi mesi senza entrare ancora nel merito, fino all’eccezione sollevata dai legali di All System e accolta dal Tribunale. Adesso bisognerà attendere la fissazione di una nuova udienza a Brescia.  

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