“Storie restituite” in mostra per non dimenticare gli orrori

Fa tappa a Bollate e si arricchisce di un nuovo capitolo la mostra "Storie restituite", un percorso narrativo e visuale che testimonia fatti e avvenimenti di un periodo difficile della storia italiana, quello tra il 1943 e il 1945, connotato da discriminazioni e repressioni nei confronti di oppositori politici e delle comunità ebraiche. Dal 26 marzo al 10 aprile il Teatro comunale LaBolla ospiterà la mostra documentale presentata una prima volta nel 2020 a Milano alle Gallerie d’Italia, che presenta al pubblico il patrimonio di documenti sulla persecuzione antisemita custoditi nell’Archivio Storico di Banca Intesa Sanpaolo.

L’iniziativa si inserisce nel progetto storico culturale "La Memoria Restituita", promosso dal Comune e incentrato sui valori della memoria, della testimonianza e della conoscenza e valorizzazione del patrimonio storico locale. "Siamo consapevoli dell’importanza del valore della Memoria e della necessità tramandare la conoscenza di quanto accaduto nel nostro Paese, ed anche nella nostra Bollate, a seguito dell’introduzione delle leggi razziali da parte del regime fascista - spiega l’assessore alla Cultura e pace Lucia Albrizio -. L’obiettivo è lasciare una testimonianza concreta di coloro che hanno subìto il dramma della deportazione. Raccogliere la memoria dei luoghi e delle persone è fondamentale soprattutto per le giovani e future generazioni che non hanno vissuto direttamente quei drammi ma che devono sapere e vedere. Possibilmente per non farli accadere più, anche se l’attualità di questi giorni ci dice che non sia così semplice".

Il percorso espositivo è composto da pannelli descrittivi e teche contenenti i documenti originali. Sarà possibile vedere anche un docu-film ideato e prodotto dall’assessorato alla cultura e pace, curato da Daniela Palumbo con la regia di Ariel Genovese, che propone testimonianze di deportati nei campi di concentramento. Infine verranno organizzate visite guidate a cura degli studenti dell’istituto scolastico Primo Levi di Bollate che faranno da ciceroni.

Roberta Rampini

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