Sostenibilità e sfide tecnologiche: "Il digitale, rischio e opportunità"

Il terzo appuntamento della scuola di formazione del Gruppo Cap per giovani amministratori pubblici. L’ad Alessandro Russo: "Il progresso ci offre gli strumenti per incidere sul mondo che verrà, usiamoli".

Quali strumenti, tecnologici ed economici, hanno a disposizione le amministrazioni pubbliche sul fronte sostenibilità e transizione ecologica? Era questo il focus del terzo appuntamento della Sustainability Winter School, la scuola di formazione per giovani amministratori pubblici organizzata da Gruppo Cap.

Tre in particolare gli ambiti analizzati nell’incontro davanti a circa 40 giovani amministratori lombardi nella sede milanese della società che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano: le sfide e le opportunità offerte sul fronte sostenibilità dalla digitalizzazione, gli strumenti finanziari a disposizione per rendere economicamente vantaggiosa la transizione ecologica e i dispositivi tecnologici per mappare ed intervenire sul fronte dell’ efficientamento energetico degli edifici.

La lezione di ieri è stata introdotta dall’amministratore delegato di Cap Alessandro Russo, che ha spiegato quanto la tecnologia e la digitalizzazione rappresentino per le amministrazioni pubbliche una fonte di criticità ma anche una grande opportunità. "La digitalizzazione - ha detto Russo - è lo strumento più importante che abbiamo a disposizione per incidere sul mondo che lasceremo alle generazioni future. Non c’è sostenibilità senza digitalizzazione. Del resto è la stessa economia mondiale che si muove in questa direzione: i grandi fondi d’investimento per esempio non puntano più sul settore petrolifero ma si muovono su realtà, appunto, sostenibili, che offrono opportunità di più ampio respiro".

Quanto la digitalizzazione sia, o debba essere, profondamente interconnessa con la sostenibilità è stato l’argomento dell’intervento di Luciano Guglielmi, direttore del Comitato di indirizzo della Fondazione per la Sostenibilità Digitale. "La digitalizzazione da una parte è uno strumento di supporto per il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, dall’altra è elemento da indirizzare attraverso criteri di sostenibilità. La sostenibilità digitale è però una parola vuota se non comprende tutti gli aspetti che la riguardano, quello ecologico, quello economico e quello sociale".

Il fronte degli strumenti economici già disponibili, in particolare i bond legati alla transizione ecologica e alla riduzione delle emissioni, è stato l’oggetto della lezione di Angelino Marras, associate rating, Esg e Capital solutions di Mediobanca. "Questi strumenti finanziari sono relativamente giovani e seguono naturalmente l’andamento del mercato. Ma hanno comunque mostrato ottime performance e trend di crescita, rallentate solo nel 2022 dalla crisi inflazionistica e le tensioni internazionali".

Più legato all’azione concreta delle amministrazioni e alle possibilità di incidere sul territorio proprio in chiave di sostenibilità la lezione di Andrea Costa, cofounder di R2M, la società di consulenza ingegneristica con sede a Pavia specializzata nello sviluppo di tecnologie e servizi per l’efficientamento energetico. Costa ha illustrato i progetti finanziati dall’Unione europea, di cui R2M è partner, che puntano a mappare i consumi energetici degli edifici di alcune città europee - tra le quali Milano, Roma, Bologna e Padova, per citare le più grandi - e a elaborare diversi scenari d’intervento, dai più “soft“ ai più invasivi, per ridurre la carbon footprint.

Il prossimo appuntamento della Sustainability Winter School di Cap sarà il prossimo 4 marzo con una serie di incontri online sul tema dello sviluppo territoriale e la partecipazione dei cittadini.

Luca Tavecchio