Soldi della Lega per spese di famiglia, Belsito ricusa l'intero collegio di Cassazione

La richiesta dopo il respingimemnto dell'istanza di rinvio dell'udienza, con sospensione dei termini di prescrizione

Francesco Belsito

Francesco Belsito

Milano, 17 luglio 2019 - L'ex tesoriere della Lega, Francesco Belsito, ha ricusato l'intero collegio della seconda sezione penale della Cassazione nel processo milanese sui fondi della Lega, che vede imputati lo stesso Belsito condannato in appello a un anno e otto mesi, e Umberto e Renzo Bossi, che sono invece stati assolti per improcedibilità per mancanza di querela.

Contro di loro ricorre la procura generale di Milano, che ha impugnato la sentenza, ritenendo che va estesa anche a Bossi e al figlio la querela presentata dal leader della Lega Matteo Salvini solo nei confronti di Belsito. L'istanza di ricusazione nasce dal rifiuto, decretato dai giudici della seconda sezione penale della Cassazione, della richiesta dell'avvocato Angelo Sammarco, di rinviare l'udienza, con sospensione dei termini di prescrizione fino alla fissazione di una eventuale altra udienza. Il legale, subentrato nella difesa dell'ex tesoriere della Lega, ha spiegato che il fascicolo con gli atti è arrivato da Milano solo il 10 luglio, oltre i termini minimi per permettere alla difesa la consultazione dei documenti. Ma l'istanza è stata comunque respinta dal collegio presieduto dalla giudice Mirella Cervadoro. A quel punto, a nome di Belsito, presente in aula, l'avvocato Sammarco ha annunciato la richiesta di ricusazione dell'intero collegio.

L'istanza andrà formalizzata entro tre giorni e sarà esaminata da un'altra sezione della corte. Nel frattempo, la presidente del collegio ha disposto il prosieguo dell'udienza. Anche se, come spiega l'avvocato Sammmarco, il giudice ricusato non può emettere sentenza.

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