Siccità e asciutta dei Navigli "La priorità è salvare i pesci"

Continuano gli interventi del Consorzio sul "Grande" e sul Villoresi "Cerchiamo di salvare il più possibile l’ecosistema, e speriamo nella pioggia"

Migration

di Fabrizio Ponciroli

Attualmente il Naviglio Grande, in diversi tratti (principalmente da Castelletto di Cuggiono a Gaggiano), è in asciutta totale. I motivi sono molteplici. L’elenco lo fornisce direttamente Consorzio Est Ticino Villoresi, l’ente che gestisce le asciutte del Naviglio Grande e del Canale Villoresi: recuperare le sponde ammalorate, intervenire sui manufatti idraulici, effettuare attività di pulizia, limitare l’espansione della vegetazione infestante. Purtroppo, la maggior parte degli interventi avviene senza la presenza di acqua nei canali con elevato rischio di moria per la fauna ittica. Tuttavia, l’EtVilloresi ha dimostrato, nel corso delle ultime asciutte, di aver migliorato modalità e tempistiche per il recupero della fauna ittica (sempre sotto la supervisione delle varie polizie municipali). Anche grazie ad accordi con associazioni di pescatori e animaliste, il Consorzio ha salvato da morte certa quantità importanti di pesce, utilizzando reti in presenza di grossi quantitativi di pesce o elettrostorditori, tarati ad hoc, per "addormentare" i pesci e velocizzarne il recupero. Ma che fine fa poi tutto il pesce salvato? Una volta recuperato, ci si attiva per ridurre i tempi di trasporto e reimmetterlo prontamente ed in salute in altri corsi d’acqua. Per trasportarlo nei punti indicati direttamente dagli operatori addetti alla vigilanza (come il Nucleo ItticoVenatorio della Città Metropolitana di Milano), vengono utilizzate delle vasche standard da 1000 litri, areate, dotate di soffiatore continuo e a flusso di area costante con elevata percentuale di ossigeno. La conferma della validità delle modalità impiegate sta nel dato di mortalità dei pesci raccolti che, come dichiarato dallo stesso Consorzio, si aggira attorno allo 0.5%. Attenzione massima anche alle specie da salvare. Se per i pesci autoctoni si fa di tutto per preservarle da morte certa (luccio, cavedano, pesce persico, barbo comune, tinca, pigo, savetta e alborella, tanto per citare i più noti), si evita di recuperare specie invasive come il siluro. Dall’inizio dell’’asciutta in corso (l’acqua tornerà nel Naviglio Grande a fine marzo), il Consorzio Est Ticino Villoresi ha fatto sapere di aver recuperato ben 140 quintali di pesce.

"Negli ultimi anni, compatibilmente con la programmazione delle opere che è strettamente subordinata al rispetto delle tempistiche, vincolanti, dettate dai finanziamenti assegnati, il Consorzio si è sempre più orientato all’attuazione delle asciutte parziali in modo da mantenere integro l’ecosistema dei canali e limitare il più possibile le attività di recupero della fauna ittica", le parole di Alessandro Folli, Presidente del Consorzio Est Ticino Villoresi. Ovviamente il lavoro del Consorzio può essere migliorato grazie all’aiuto dei cittadini. Attraverso la mail info@etvilloresi.it, è infatti possibile segnalare punti in cui c’è una particolare sofferenza da parte della fauna ittica, così che si possa intervenire prontamente.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro