Sesto San Giovanni, l’ex palazzo Inps "ospiterà" 107 appartamenti

Importante progetto nel centro di Sesto San Giovanni di uno stabile dismesso da anni. Al suo posto un complesso residenziale

L’edificio che sorgerà in piazza Oldrini

L’edificio che sorgerà in piazza Oldrini

Sesto San Giovanni (Milano) - Gli uffici abbandonati dall’Inps in piazza Oldrini saranno riconvertiti in un moderno maxi condominio di 107 appartamenti. L’altra sera il consiglio comunale ha approvato l’intervento di recupero dell’edificio terziario, dismesso da circa dieci anni, anche se il progetto è noto dallo scorso inverno.

Si tratta di un investimento da 24 milioni di euro per il gruppo proprietario che è lo stesso dell’edificio ex Impregilo di viale Marelli, anche quello dismesso da anni. Il complesso residenziale, come si legge già sui manifesti che corrono lungo le pareti, prenderà il nome di Terrazze Rondò. Lo slogan è Vivere in modalità smart: non solo appartamenti, i residenti godranno di servizio di concierge, una palestra privata che si affaccia sul giardino condominiale, una sala co-working organizzata con postazioni di lavoro individuali e una saletta per incontri con clienti, il tutto chiuso da un recinto che separerà gli spazi privati dalla piazza pubblica.

"Questo intervento di recupero edilizio è il primo di una serie che stanno prendendo forma a Sesto - ha commentato l’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda -. Insieme agli edifici che sorgeranno sulle ex Falck e alla riconversione degli altri siti industriali dismessi, come l’ex Enichem e l’ex Gabbioneta, cambieranno la faccia e il tessuto urbano e sociale di Sesto". Un cambiamento che l’assessore è arrivato addirittura a definire Rinascimento sestese, etichetta che ha fatto storcere il naso all’opposizione che sulla delibera si è astenuta. "È stata solo una enorme presa in giro visto che gli appartamenti di quella costruzione, per cui si chiedevano i permessi in deroga, sono già in vendita da maggio scorso", ha replicato Michele Foggetta di Sinistra Italiana. Gli appartamenti sono già sul mercato da mesi: si va da 175mila euro per un monolocale ai 462mila per un quadrilocale.

«L’assessore ha ribadito che si lascerà decidere al mercato le funzioni di queste strutture. Un’affermazione questa che fa capire quanto questa Giunta non intenda fare da arbitro tra interesse pubblico e privato", ha sottolineato Foggetta. La minoranza chiede, per gli interventi futuri, di inserire anche una parte di edilizia sociale. "Questo andrebbe a mitigare la situazione di estrema difficoltà economica, dopo la pandemia e con la guerra, che stanno affrontando le famiglie - ha spiegato Felice Cagliani, consigliere Pd -. Si sarebbe potuto fare una convenzione con la proprietà per destinare parte di quei 107 appartamenti al canone sociale".

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