Sesso a pagamento con minore, condannato parroco di Baggio

Un anno e dieci mesi a Don Lesmo per prostituzione minorile. L'altro imputato, Guido Milani - fondatore e presidente della cooperativa 'Ragazzi e cinema' di Lecco - è stato condannato a quattro anni e sei mesi

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Milano, 12 luglio 2016 - E' stato condannato a un anno e dieci mesi di reclusione don Alberto Paolo Lesmo, parroco di Santa Marcellina e decano di Milano Baggio accusato di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con un minore tra il 2009 e il 2011. L'accusa chiedeva per l'imputato tre anni e quattro mesi di carcere. L'altro imputato, Guido Milani, è stato condannato a quattro anni e sei mesi. 

Don Lesmo avrebbe conosciuto il giovane in chat e non nell'ambito della parrocchia. Il ragazzo, che allora aveva tra i 15 e i 17 anni, faceva uso di cocaina e si prostituiva, chiedendo ad ogni cliente tra i 150 e i 200 euro per volta. E il parroco, secondo l'accusa, avrebbe compiuto "atti sessuali" con il giovane "in cambio di corrispettivi in denaro". A un certo punto però il ragazzo ha tentato il suicidio ed è stato ricoverato presso un'ospedale di Milano. In seguito alla segnalazione partita dal nosocomio, sono scattate le indagini. Il minore ha raccontato tutto ai genitori e poi ha sporto denuncia contro il don e un altro cliente. Lo scorso marzo, l'arcivescovo di Milano Angelo Scola aveva provveduto a sospendere don Lesmo da tutti gli incarichi. La Curia aveva sottolineato di essere venuta a conoscenza dell'indagine solo il 3 marzo 2016 e che "nessuna notizia in merito al reato ipotizzato è mai stata a conoscenza dell'arcivescovo e dei suoi collaboratori".

L'altro imputato era Milani, fondatore e presidente della cooperativa 'Ragazzi e cinema' di Lecco, un progetto nato per aggregare i più giovani attraverso la realizzazione di cortometraggi, documentari e produzioni televisive. Anche lui era accusato di essere un cliente del giovane ma, in più, in un'occasione lo avrebbe anche costretto a un rapporto non consenziente e alcune volte gli avrebbe fornito della cocaina (3 grammi a prestazione). Per questo a Milani sono contestate le accuse di violenza sessuale e di cessione di stupefacenti, oltre a quella di prostituzione minorile. Il ragazzo, oggi maggiorenne, nel frattempo ha cambiato vita e si è iscritto all'università.