Serve un piano di rilancio nelle periferie

Bruno

Villois

I complessi meccanismi che regolano il sistema socio-economico nostrano sono messi a dura prova nel prevedere, secondo dati e indicatori, quali possano essere gli scenari 2023 per il nostro Paese.Questa incertezza non sembra, almeno all’apparenza, interloquire sulla tenuta economico-finanziaria, e quindi di riflesso sociale, di Milano, e in parte della Lombardia, nonostante il carrello della spesa corrente che ha sfondato il + 15% e i costi dell’energia di oltre un + 50 %. In netta contrapposizione c’è un offerta di lavoro doppia alla domanda, soprattutto per commercio e servizi, un prezzo mediano degli immobili che nel centro è aumentato intorno al 10% e nel resto della città di almeno il 3%, i depositi bancari neppure sfiorati dal calo e infine un buon inizio delle stagione dei saldi, soprattutto per quelli di qualità. Difficile dipanarsi in questo quadro che potrebbe scoprirsi, a breve termine, problematico per aver sottovalutato la componente inflattiva accoppiata al blocco dei salari del lavoro dipendente, pressochè congelati da 10 anni e più, per poterla almeno in parte compensarla.D’altronde, un po’ come per il modello statunitense, i consumi e l’offerta di lavoro sono più che buoni, i cantieri dell’edilizia sono in piena attività per nuove costruzioni e le prenotazioni per turismo, da febbraio ad autunno avanzato, sono tra le migliori di sempre a prezzi tutt’altro che stracciati e quelle per business, con coda weekend sono anch’esse ragguardevoli. Bene però non dimenticare che nell’enorme periferia e hinterland lo scenario si differenza e di molto in peggio, ma resta ancora relativamente positivo.Il problema del perimetro periferico andrebbe affrontato dall’amministrazione comunale, con un consistente supporto di quella regionale, per evitare che quel sottile filo conduttore passi dall’accettabile all’insostenibile. Serve un piano di interventi che riguardano urbanistica, case, trasporti, mobilità e servizi, ma anche delocalizzazioni industriali e artigianali e chiusure costanti per commercio e servizi.

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