SIMONA BALLATORE
Cronaca

La scuola media Vivaio trasloca in viale D’Annunzio. Sopralluogo tra le polemiche

L’amarezza dei genitori: "Stabile messo a norma ma ancora poco fruibile" . Giovedì closing party: "Ma non è un addio"

La nuova sede in viale D'Annunzio

Milano – A settembre la prima campanella della scuola media Vivaio suonerà in viale D’Annunzio. Così è deciso (dal Comune). Entro giugno è prevista la sistemazione dei nuovi arredi (alcuni banchi ci sono già), come pure il trasferimento degli archivi e delle attrezzature, per voltare pagina prima dell’avvio del nuovo anno scolastico dopo battaglie, cause e ricorsi che si sono inseguiti fino ad aprile (e non è ancora detto che siano archiviati o che siano gli ultimi). Ieri l’ultimo sopralluogo tecnico con la vicesindaco Anna Scavuzzo, il preside Lorenzo Alviggi e alcuni rappresentanti del Consiglio d’Istituto. Con strascico di polemiche politiche. "La vicesindaco con un colpo di mano accelera il trasloco della scuola media per Ciechi di via d’Annunzio per di fatto costringere all’accettazione di questo immobile nonostante sia inadeguato per una vera inclusione di bambini con disabilità alla stregua dell’attuale immobile di via Vivaio. Una volta iniziato il trasloco non si torna più indietro, questo è lo stratagemma messo in atto dagli amministratori del Comune di Milano a discapito dei ragazzi più fragili", l’affondo di Alessandro Verri e Deborah Giovanati, consiglieri della Lega, già prima della visita al cantiere. Avevano chiesto "un sopralluogo della Commissione Educazione in data 7 aprile, da potersi effettuare anche in sedia a rotelle per la valutazione delle barriere architettoniche, ad oggi nonostante i numerosi solleciti, ci è stato impedito", aggiungono.

Durante la visita del Consiglio d’istituto c’è chi ci ha provato lo stesso. "Dal punto di vista tecnico i lavori non sono terminati, ci sono ancora parecchie cose da sistemare - sottolinea un papà, Carmine Concas -. C’è stato un adeguamento degli impianti e una messa a norma ma permangono le criticità che abbiamo sempre indicato per un’utenza fragile come la nostra, in termini soprattutto di accessibilità e di fruizione. Non abbiamo notato le migliorie promesse". Dall’arrivo dei pulmini ai corridoi.

"Ci sono dislivelli superati da montascale, alcuni dei quali non ancora installati. Sono a norma, ma un conto per un’utenza tradizionale, un altro per chi accoglie tante disabilità come la nostra scuola", continuano i genitori. Uno non funzionava durante la visita. La carrozzina è stata fatta scendere a “braccia”. "E c’è un proliferare di barriere, porte anti-incendio e percorsi complicati: questo non facilita l’autonomia degli alunni, soprattutto dei ragazzi ipovedenti, autistici o con disabilità motorie", aggiunge Concas.

Nel mirino è finita ancora la palestra, spostata dal luogo dov’era stata individuata in origine per la presenza di colonne "ma non è dotata di bagni per disabili e ha il soffitto troppo basso" dicono ancora i genitori, che si ritroveranno per valutare i prossimi passi. Nel frattempo però, dopo lo spettacolo emozionante realizzato dai ragazzi di terza media la scorsa settimana “Echo, il destino di un’armonica magica“, alla presenza della viceministra Paola Frassinetti, si pensa alla grande festa di fine anno in programma giovedì: il “Vivaio closing party“, che quest’anno ha quel "retrogusto un po’ malinconico che accompagna il saluto ad un luogo che per tutti è caro e che qualcuno considera ancora indispensabile", sottolinea un altro papà. "Ma non lasciatevi ingannare dal titolo - aggiunge Stefano Alderighi - “closing" è per la fine dell’anno scolastico, non è un addio. Oggi c’è delusione, perché non siamo riusciti a trovare quel percorso condiviso che abbiamo sempre cercato. Ma ci speriamo ancora".