Sgomberi, Salvini convoca i prefetti: vertice a Milano

Censimento degli abusivi e interventi rapidi

 Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini

Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini

MIlano, 15 settembre 2018 - Il 28 settembre Matteo Salvini sarà in Prefettura a Milano per una riunione straordinaria del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Una riunione che servirà a definire i modi e i tempi secondo i quali attuare la circolare diramata proprio dal ministro dell’Interno il primo settembre scorso: la cosiddetta «circolare Salvini», quella che riaccende i riflettori sul problema delle occupazioni abusive di alloggi e immobili. Alla riunione parteciperanno Luciana Lamorgese, prefetto di Milano, ma anche gli altri prefetti lombardi, quindi i vertici delle forze dell’ordine, il presidente della Regione, Attilio Fontana, e Stefano Bolognini, assessore regionalie alle Politiche abitative e sociali, e il sindaco Giuseppe Sala. Oltre al tema del contrasto delle occupazioni abusive, si discuterà anche del piano di recupero del boschetto di Rogoredo, noto come il boschetto della droga, un piano al quale Salvini sembra tenere in modo particolare. Due, intanto, gli indirizzi contenuti nella circolare inviata dal Viminale ai prefetti il primo settembre: provvedere ad un censimento degli occupanti abusivi e delle rispettive condizioni economiche e sociali per poter discriminare tra le situazioni di particolare fragilità e le situazioni più ordinarie. E, da qui, velocizzare gli sgomberi.

Nel mirino della circolare gli alloggi dell’edilizia popolare ma anche gli stabili di ogni tipo, dalle ex scuole alle ex fabbriche, nei quali vivono persone senza fissa dimora o nei quali trovano spazio centri sociali. Sul primo fronte, a Milano sono circa 4.500 gli appartamenti popolari occupati da famiglie e persone che non ne hanno titolo, un dato complessivo, che mette insieme le gestioni di Aler, l’azienda controllata dalla Regione Lombardia, e di MM, società controllata dal Comune. Netto, a questo proposito, il contenuto della circolare del Viminale: «Nonostante gli sforzi profusi da tutte le componenti del sistema, alla luce delle evidenze emerse in questo primo periodo di applicazione del decreto-legge (quello varato nel 2017 ndr), la gestione del tema dell’occupazione arbitraria degli immobili non ha compiuto significativi passi avanti – sentenzia il ministero –, se non rispetto alle misure di natura preventiva rivolte ad evitare nuove occupazioni». Da qui la misura del censimento: considerata la «difficile acquisizione» di notizie riguardanti le persone presenti all’interno dello stabile, «imprescindibili e rilevanti per l’accertamento delle singole situazioni personali, l’unica soluzione percorribile è quella di ogni possibile censimento degli occupanti».

A provvedervi dovranno essere «i servizi sociali dei Comuni», se necessario «con l’ausilio dei soggetti del privato sociale», con l’obiettivo di «acquisire un complessivo quadro della situazione e, in particolare, delle ricadute sul piano sociale e su quello della tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica derivanti dall’esecuzione dello sgombero». A Milano tale circolare interesserà quartieri popolari quali quelli di via Bolla, via Gola, Giambellino-Lorenteggio ma anche via Civitali e, più in generale, il quartiere San Siro. Per quanto riguarda il bosco di Rogoredo, un piano di recupero è già stato avviato dal Comune. Ma ci vorrà tempo. Al boschetto si continua a morire di droga.

 

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