Rsa in affanno, via ai corsi per i super Oss

Migration

La Regione ieri ha dato il via libera ai corsi per super-Oss: una sperimentazione, destinata agli operatori socio-sanitari (e agli infermieri che dovranno diventarne i referenti) impiegati nelle cure intermedie, nelle Rsa, nelle Rsd e nei centri diurni per anziani e disabili. Una terra di mezzo tra ospedale e territorio che in Lombardia è gestita, per oltre il 99% dei posti per anziani e per oltre il 97% di quelli per disabili, da privati, soprattutto no profit, che soffrono particolarmente la carenza generale di professionisti sanitari. Il percorso "di formazione complementare in assistenza sanitaria dell’operatore socio-sanitario", si legge nella delibera approvata ieri su proposta della vicepresidente delegata al Welfare Letizia Moratti (nella foto) e dell’assessore alla Formazione Melania Rizzoli, prevede due mesi di lezioni teoriche per 150 ore e due di tirocinio (altre 150 ore, di cui minimo 50 fuori orario di servizio), "sequenziali o sovrapponibili".

La frequenza è obbligatoria e ci sarà un esame finale con una commissione composta da un presidente e un commissario scelti dalla Direzione regionale Welfare, oltre che dal coordinatore del corso. Saranno le strutture come Rsa o Rsd a segnalare i loro "Oss interessati", che devono avere anche un diploma superiore o almeno 10 anni di esperienza lavorativa e "preferibilmente formazione pregressa premiante", alle agenzie di formazione, e poi "rivolgersi direttamente ai soggetti accreditati per l’erogazione" dei corsi, i cui costi saranno a carico dei datori di lavoro. La delibera definisce anche i requisiti che devono avere gli enti di formazione che terranno i corsi, e il loro contenuto. Giulia Bonezzi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro