MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Il nuovo boschetto e i soliti fantasmi. "Le istituzioni intervengano subito"

Pusher e clienti si sono spostati. Sos dei residenti a Rogoredo: droga, via vai di clienti, bivacchi e insulti

Il via vai nel boschetto delle droga

Milano, 23 luglio 2021 -  "Ci mancava pure la tossica accampata a drogarsi alle 7 di mattina all’ingresso di via Rogoredo 41, e che per giunta insulta e minaccia chiunque le dica di andarsene, prima tra tutte la signora delle pulizie". Se non c’è paragone rispetto al passato, quando i “fantasmi” diretti al boschetto della droga di Rogoredo, che era la piazza di spaccio di eroina più grande d’Italia, si spingevano di continuo fin sotto i palazzi del quartiere, ancora capita di vedere scene non troppo gradite dai residenti, adesso che il boschetto è stato rigenerato e che le compravendite di droga si sono spostate meno di un chilometro più a sud, in un luogo isolato più o meno a metà strada tra le stazioni di Rogoredo e San Donato Milanese. Questa segnalazione è apparsa ieri mattina sulla pagina Facebook di "Rogoredo siamo noi". Denunciati dai cittadini anche bivacchi vicino alla Casa dell’acqua di via Monte Peralba, e in via Monte Cengio. Come mostrato ieri su queste pagine, i pusher si sono spostati, trascinando con loro decine di tossicodipendenti a caccia di dosi a prezzi bassi. Presenze più contenute rispetto a prima, sì, ma anche segni inequivocabili del fatto che il fenomeno non sia sparito: il "nuovo boschetto" è nel punto in cui via Sant’Arialdo incrocia via San Dionigi, per poi proseguire verso Chiaravalle. A destra ci sono un binario morto, lo sterrato che si allunga sotto la tangenziale e la ferrovia percorsa da treni locali e dell’Alta velocità. Che il problema non sia stato ancora "eliminato del tutto" lo sottolineavano gli stessi cittadini di "Rogoredo siamo noi" tre mesi fa, in occasione di una passeggiata nel primo boschetto, rifiorito senza la droga grazie al piano della Prefettura, che ai controlli capillari ha unito l’azione sociale e sanitaria per agganciare i consumatori e l’intervento di rigenerazione dell’area a cura di Italia Nostra. «Se una prima battaglia è stata vinta, sono sicura che utilizzando lo stesso sistema si vincerà anche la seconda. Il fenomeno è sempre più frammentato e, ogni volta che viene colpito, perde forza", evidenzia Monica Arcamone, residente attiva per la riqualificazione della zona. "È vero – continua – che nel quartiere si notano ancora presenze di tossici, ma non bisogna abbassare la guardia. In ogni caso l’attenzione delle istituzioni è alta, non ci sentiamo abbandonati". In arrivo c’è un altro progetto: "L’unione fa la forza - volontari al servizio di una Milano più verde e più bella". Lunedì in Prefettura verrà sottoscritto il Protocollo d’intesa tra il Ministro della Giustizia Marta Cartabia, il capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Bernardo Petralia e il sindaco Giuseppe Sala, alla presenza del prefetto Renato Saccone, dopodiché saranno messe in campo iniziative con il coinvolgimento dei detenuti nelle attività di associazioni di volontariato, a partire dal parco di Porto di Mare, a due passi dalla stazione di Rogoredo.