Rifiuti sulle spiagge, sos Ticino

Le sponde del fiume prese d’assalto dai bagnanti ma la spazzatura rischia di finire poi nell’acqua

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di Umberto Zanichelli

Proteggere le sponde del Ticino prese d’assalto, con l’arrivo della bella stagione, dai bagnanti della domenica che molto spesso, al momento di andarsene, abbandonano rifiuti di ogni tipo sulle spiagge di sassi. Per l’andamento del fiume, spesso di lì a poche settimane le spiagge sono invase dalla acque, con l’effetto di riversare i rifiuti direttamente nel Fiume Azzurro.

Vigevano è il primo Comune della zona rivierasca a cavallo tra le province di Pavia e Milano a fare qualcosa di concreto.

Nel periodo estivo Asm posizionerà dei cassonetti in corrispondenza delle zone più frequentate della sponda vigevanese, con una particolarità: saranno sistemati nelle postazioni il venerdì e ritirati il lunedì. Secondo l’azienda, infatti, lasciare scarrabili o cassonetti in modo permanente ne fa un elemento di irresistibile “richiamo“ per chi non vuole sobbarcarsi l’onere di effettuare la raccolta differenziata.

"In una delle ultime occasioni – commenta Giorgio Tognon, amministratore unico dell’azienda – abbiamo ritrovato addirittura delle gomme di trattori".

Ecco allora la scelta di posizionare una batteria di cassonetti nella zona del Sayonara, tra le più frequentate in assoluto, soprattutto da chi proviene dalla sponda milanese, limitatamente ai fine settimana del periodo estivo.

L’indicazione che l’azienda dà a tutti i fruitori del fiume è però di portarsi via i rifiuti prodotti, soprattutto bottiglie e contenitori di plastica e lattina, che possono essere agevolmente sistemate nei bagagliai delle auto e poi smaltiti correttamente.

Si tratterà in qualche modo di un esperimento il cui risultato sarà poi esaminato a fine estate, quando saranno effettuate tutte le considerazioni del caso.

Non è escluso che, in presenza di un comportamento virtuoso dei frequentatori del fiume, i cassonetti possano essere lasciati per periodi più lunghi così come chiesto a più riprese dai “tisatt“, gli assidui frequentatori del Ticino. Così come l’idea vigevanese potrebbe fungere da suggerimento anche per le altre zone rivierasche in modo da attuare una strategia comune di protezione del Fiume Azzurro.

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