Reddito di cittadinanza, dal notariato al sogno navigator: "Ora assumano tutti noi idonei"

Annalisa e la sua battaglia per il posto

Annalisa Damiani ha partecipato al concorso nazionale ed è risultata idonea

Annalisa Damiani ha partecipato al concorso nazionale ed è risultata idonea

Milano, 30 settembre 2019 - Dai concorsi per diventare notaio al sogno di un posto come navigator, per aiutare chi non ha il lavoro a trovare un posto «su misura». Annalisa Damiani, originaria di Napoli e milanese d’adozione, è uno dei candidati risultati idonei nel maxi-concorso nazionale per assumere i navigator da destinare ai centri per l’impiego, ma tagliati fuori dalla lista dei vincitori che, sulla base della classifica, hanno ottenuto i posti in palio. Sono circa tremila in Italia, 120 in Lombardia. Non hanno rinunciato alla battaglia, e ora hanno scritto una lettera al neoministro del Lavoro Nunzia Catalfo, chiedendo di essere anche loro inseriti in organico: «Le domande per il reddito di cittadinanza sono in aumento mentre il numero dei navigator rimane invariato (...) noi siamo pronti e motivati a far ripartire le politiche attive del lavoro in Italia».

Come mai ha scelto di tentare il concorso? «Ho studiato tanti anni per il concorso notarile lavorando anche per uno studio e all’università. Volevo cercare qualche cosa di diverso per iniziare un nuovo percorso professionalizzante. Una nuova avventura. Non sono disperata, con le mie competenze il lavoro è dietro l’angolo. Ho rifiutato già due offerte di studi professionali, stavo cercando di orientarmi in un altro settore. Molti sono nella mia situazione, ma ovviamente c’è anche una fetta di disoccupati».

Quanti sono gli idonei in Lombardia? «Al netto di quelli che stanno chiamando per lo scorrimento naturale delle graduatorie, siamo circa 120».

Che cosa chiedete al ministero? «Chiediamo lo scorrimento strutturale delle graduatorie. Visto il potenziamento delle politiche attive previsto anche dal nuovo Governo, il numero iniziale di navigator non è più sufficiente. I dati indicano che è necessario un ampliamento del numero di navigator, altrimenti la fase due del reddito di cittadinanza non può essere attuata al meglio, anche perché stanno pensando di ampliare la platea dei percettori. Per questo abbiamo mandato una lettera al ministro Catalfo, chiedendo un incontro».

Ci sono stati segnali di apertura? «C’è qualche speranza. Abbiamo iniziato a contattare le parti e stiamo costruendo un dialogo».

Avete avuto contatti anche con la Regione Lombardia? «Questo sarebbe il nostro secondo passo. Prima il Governo e poi le Regioni».

Uno dei nodi aperti è quello della funzione dei navigator e del coordinamento con il personale dei centri per l’impiego. «Gli operatori dei centri hanno un ruolo completamente diverso. Non sono un ostacolo per noi e noi non lo siamo per loro. Noi siamo tecnici contrattualizzati da Anpal».

Come giudica la misura del reddito di cittadinanza? «Io ci credo molto ma ci vuole del tempo per rodare, in particolare per quanto riguarda la fase due, che è appena partita».  

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