Baggio, Corvetto e Lorenteggio: corsa al reddito di cittadinanza

Dai dati Inps la “mappa della povertà” a Milano

Reddito di cittadinanza

Reddito di cittadinanza

Milano, 11 aprile 2019 - I quartieri Corvetto, Baggio e Lorenteggio, per rimanere all’interno dei confini di Milano. San Donato Milanese, Sesto San Giovanni, Gorgonzola e altri Comuni dell’hinterland, spaziando sul territorio della Città metropolitana. Sono le zone con la più alta quota di domande di reddito o pensione di cittadinanza al vaglio degli uffici Inps.

Un totale di 28.345 richieste, nell’arco di poco più di un mese. E una prima suddivisione territoriale è stata fatta sulla base delle sedi Inps dove sono confluite le domande presentate online, nei Caf o negli uffici postali. Nel territorio milanese, per citare alcuni dati, sono 4333 le domande alla sede Inps Milano Nord, in via Guglielmo Silva, 3406 alla Milano Est competente anche su San Donato Milanese e altri centri dell’hinterland, 3752 alla Milano Sud, 2053 alla sede Baggio-Lorenteggio. Uscendo dai confini milanesi, negli uffici di Sesto San Giovanni - competenti su un territorio vasto e popoloso - sono arrivate 3855 richieste del reddito di cittadinanza. Segue Legnano (1130 domande), Bollate (1101), Melzo (1005), Rho (858), Magenta (818), Parabiago (756), Gorgonzola (695) e Paderno Dugnano (565). «Finora non sono state presentate poche domande - spiega Gregorio Tito, direttore Inps per l’area metropolitana - considerando che ci troviamo in un territorio con minori problemi di disoccupazione rispetto ad altre zone d’Italia. Abbiamo riscontrato un picco nelle zone di Baggio, Lorenteggio e Corvetto, a San Donato». Dati che che, secondo il direttore del Dipartimento mercato del lavoro della Cgil di Milano Antonio Verona, sono indicativi di una crisi che ha creato quartieri e centri dove «persone in condizioni di disagio sociale coesistono con famiglie abbienti».

Parte ora il complesso lavoro di valutazione delle domande, con l’obiettivo di individuare la reale platea dei beneficiari dei fondi. Aggiungendo la partita su quota 100, un superlavoro per gli uffici Inps. «Da anni siamo in sofferenza di organico - prosegue Tito - stringiamo i denti in attesa che tra maggio e giugno arrivino le 6.000 assunzioni a livello nazionale. Intanto abbiamo aperto i nostri uffici anche di sabato». Analizzando i dati, il 35% delle domande è presentato da cittadini stranieri. Circa il 66% si colloca nella fascia di età tra 30 e 60 anni. Persone in piena età lavorativa, che dovranno seguire un percorso attraverso i centri per l’impiego. Ma la riforma appare ancora in alto mare, a partire dal nodo navigator. Afol e la Città metropolitana, con la consigliera delegata al Lavoro Elena Buscemi, si stanno muovendo in anticipo. Una delegazione è volata a Berlino, per analizzare il modello tedesco dalle performance record. «Tra l’Italia e la Germania c’è una grande disparità di risorse - sottolinea Buscemi - ma con Afol siamo riusciti ad andare vicini al modello tedesco. Qui c’è il rischio di un rimbalzo tra i vari sportelli ed enti coinvolti: per questo il 17 aprile incontreremo i Comuni per cercare di creare una cabina di regia con Afol, Poste e Inps, in modo da non disperdere le forze».

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