Movida violenta a Milano, rapina all'alba: donna aggredita per errore

Via Tocqueville, donna gravissima al Niguarda colpita per sbaglio dal compagno con una coltellata durante la rissa con la gang

i carabinieri in azione

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Il raid violento all’uscita dalla discoteca. La reazione di uno dei rapinati e i fendenti sferrati da un’unica lama. Poi la corsa in ospedale. Iniziano a delinearsi con maggiore chiarezza i contorni dell’aggressione di domenica mattina davanti al civico 3 di via de Tocqueville, a due passi da corso Como. Al momento, non ci sono certezze sulla dinamica né persone iscritte nel registro degli indagati, ma, stando a quanto risulta al Giorno , l’ipotesi che si sta facendo strada è che a ferire una commessa trentaduenne di Segrate, in gravissime condizioni al Niguarda, e un ventiquattrenne senegalese con precedenti di polizia residente ad Arcore sia stata la stessa persona: il compagno della donna, S.M., quarantaquattrenne originario del Varesotto che in passato ha collezionato diverse violazioni al Codice della Strada e che gestisce alcuni ristoranti in centro. Ovviamente, se questa pista fosse confermata dalle indagini dei carabinieri della Compagnia Duomo, la coltellata che ha reciso la femorale della donna sarebbe stata data per sbaglio dal quarantaquattrenne nel corso della colluttazione con più persone. Ecco, quindi, la possibile sequenza. Alle 5 di domenica, S.M. e la compagna, che convivono in un appartamento in zona Niguarda, escono da una discoteca insieme ad alcuni amici e si dirigono verso un altro locale a poche decine di metri di distanza.

Nel tragitto, vengono avvicinati da 5-6 giovani, verosimilmente di origine centrafricana, che li circondano con il chiaro obiettivo di rapinarli: con ogni probabilità, fanno parte di una banda di balordi che fino alla tarda serata spacciano coca e marijuana, per poi trasfomarsi in predoni di orologi a notte fonda. A quel punto, S.M. reagisce e, secondo alcune testimonianze, si arma di un coltello da cucina che teneva nel bagagliaio della macchina; è quella l’unica lama che comparirà sulla scena, almeno stando ai racconti fatti ai militari e all’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Nel parapiglia, due coltellate colpiscono rispettivamente la trentaduenne alla gamba destra e il ventiquattrenne (che dirà di essere intervenuto per aiutare un conoscente coinvolto nella zuffa) alla gamba sinistra in maniera superficiale. Il ragazzo chiama il 112: verrà soccorso dai sanitari di Areu e trasportato in codice verde al Fatebenefratelli. La donna viene caricata in macchina dal compagno e da due amici e portata al Niguarda: operata poco dopo, è tuttora ricoverata in Terapia intensiva, in pericolo di vita. La segnalazione ai carabinieri arriva proprio dall’ospedale, ed è così che gli investigatori della Duomo riescono a ricollegare i due episodi apparentemente distinti.

Non sembrano esserci dubbi sul fatto che tutto sia nato da una rapina, come tante ce ne sono state in questi anni in quella zona della movida e come peraltro ricostruito confusamente da S.M.: nel caos, infatti, uno degli aggressori è riuscito a rapinare il ristoratore di un Rolex Gmt 2, di un i-Phone e del portafogli con carte di credito e 300 euro in contanti. Gli specialisti della Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo, chiamati in via de Tocqueville per i rilievi, hanno sequestrato il coltello da cucina.  

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