Rai e Scala, la soluzione-beffa: "Contratti a chiamata e meno ore"

Si cerca ora un punto d’incontro, per risolvere l’impasse che sta lasciando da mesi senza stipendio 58 magazzinieri che si occupano di servizi a

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La prima proposta sulla partita della Scala è stata definita dai sindacati "scandalosa": un contratto a chiamata per i lavoratori "con un ribasso di ore", spiega il sindacalista della Uil Trasporti Davide Margarita. Si cerca ora un punto d’incontro, per risolvere l’impasse che sta lasciando da mesi senza stipendio 58 magazzinieri che si occupano di servizi appaltati dal “tempio della lirica“ e dalla Rai. Ieri i sindacati hanno incontrato la società Cooper Pul, che dovrebbe subentrare nell’appalto riassorbendo i 33 lavoratori del Piermarini e forse in futuro anche gli altri 25 impiegati dalla tv pubblica. Società che, tra l’altro, nel 2015 finì già nella bufera per stipendi non pagati in un appalto alla Scala. La proposta dei contratti a chiamata è stata rispedita al mittente, ma il dialogo resta aperto dopo il presidio che si è svolto lunedì. I lavoratori si occupano di servizi che i due colossi hanno affidato alla società Roger Logistics, ma da mesi non vengono pagati. La vicenda si incrocia con l’inchiesta della Procura di Milano che nel novembre 2019 aveva scoperchiato un giro di tangenti all’ortomercato.

Inchiesta a carico dell’ex dg Sogemi Stefano Zani (arrestato e poi rimesso in libertà nel 2020, anche in seguito alla cessazione del rapporto di lavoro con Sogemi) e dei presunti corruttori, l’imprenditore Giorgio Gnoli e un suo dipendente. L’indagine travolse la Ageas Impresa Consortile Lombarda srl, una delle società che si occupavano di facchinaggio nell’ortomercato, amministrata da Gnoli, che avrebbe foraggiato Zani per ridimensionare sanzioni e ammorbidire controlli. La Ageas, come ha ricostruito la Uil Trasporti, ha la stessa partita Iva della Roger Logistics, che negli anni successivi ha lavorato per istituzioni come la tv pubblica e il “tempio della lirica“. Roger avrebbe riassorbito i lavoratori di Ageas dopo l’inchiesta, subentrando quindi anche negli appalti. Ageas di fatto ha "cambiato nome ma non partita Iva", continuando a operare. A sua volta Roger Logistics è finita in cattive acque. Travolta dai debiti, ha smesso di pagare fornitori e dipendenti ed è sotto pignoramento.

Andrea Gianni

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