Enrico Fovanna
Cronaca

Quei malati che studiano il futuro

La straordinaria esperienza de “Il Bullone“, mensile che insegna il giornalismo a ragazzi costretti alle cure

Ragazzi costretti a convivere da anni con malattie rare o invalidanti, come l’Hiv, i tumori o i disturbi alimentari. Quindi a frequentare soprattutto gli ospedali. Ragazzi che vedono il proprio tempo sequestrato dalla malattia. Ma c’è qualcuno che a loro, i cosidetti b-livers, ha deciso di restituire il tempo perduto, e di impiegarlo in progetti per il futuro. Questa è la storia de “Il Bullone”, un giornale che nasce per trasformare la lunga permanenza in ospedale di tanti giovani in un’occasione di crescita professionale. Ma anche di un’idea, la campagna “adotta un giornalista in corsia“, lanciata da Fondazione Near onlus, che si vuol consentire a questi giovani di continuare la loro esperienza professionale, a dispetto della malattia, dando loro spazio professionale in un giornale, “Il Bullone“, appunto.

Il mensile ha quattro anni di vita ed è diventato ormai un progetto a cui lavorano 38 ragazzi, tutti impegnati nel raccogliere le esperienze di chi, come loro, ha affrontato o sta affrontando la malattia. Ma “Il Bullone” non è solo questo, è molto altro. Sotto la guida di Giancarlo Perego, ex capocronista in via Solferino, i ragazzi rivelano la loro visione del mondo, scrivendo ogni mese articoli che spaziano dalla tecnologia alla musica, dal cinema alla lettura.

In quattro anni il Bullone ha già fatto tanta strada: 44 numeri, 44 pagine, 500 interviste di personaggi importanti, da Isabel Allende a Paolo Barilla, da Filippo Grandi a Renzo Piano e Ilaria Capua, 60 illustratori famosi, tantissimi lettori, moltissimi innamorati. Ogni mese i ragazzi che stanno vivendo il difficile percorso della malattia, contribuiscono alla creazione del giornale, donando pensieri ed esperienza di vita, e mettendosi alla prova con interviste importanti.

"Vorremmo che l’esperienza de Il Bullone entrasse sempre di più negli ospedali - spiega Bill Niada, ideatore di Fondazione Near Onlus - occupare il tempo, riempire le flebo, liberare le menti. Vorremmo che i ragazzi costretti a vivere nell’attesa potessero volare fuori da quelle mura, sognare un mondo migliore, fare un’esperienza lavorativa all’altezza delle loro aspirazioni, ma senza attendere che le mura cadano e le terapie finiscano".

Ogni anno infatti in Italia circa 11.000 persone tra i 15 e i 39 anni si ammalano di tumore, 120.000 i minori con malattie genetiche rare, circa 400 i sieropositivi tra i 25 e i 29 anni registrati nell’ultimo anno e 9.000 in nuovi casi di ragazzi, nella fascia 12-25 anni, con disturbi dell’alimentazione. Un patrimonio fatto di menti e di cuori cui il Bullone vorrebbe contribuire a dare un futuro. La campagna consiste nel sensibilizzare i lettori sull’esistenza del progetto, invitandoli ad abbonarsi al giornale e chiedendo la devoluzione del 5 per mille. L’unico modo possibile per sostenere i progetti di questi ragazzi.

"Grazie a chi deciderà di aderire a questa campagna devolvendo il proprio 5x1000 o abbonandosi al nostro giornale – continua Bill - la malattia può diventare un’opportunità per diventare giornalisti liberi pensatori, costruttori di futuro, incubatori di speranza. Come i bulloni che tengono insieme le viti, così Il Bullone vorrebbe aiutarli a stringere i pezzi della loro vita per farne una costruzione solida, capace di reggersi da sola e di brillare, accogliere, attrarre". Tutte le informazioni su www.ilbullone.org.