Punti nascita minori, dalla Regione un progetto per salvarli

Il piano portato all'attenzione del ministero della Salute sarà valutato da un comitato tecnico

Un reparto di neonatologia (Foto di archivio)

Un reparto di neonatologia (Foto di archivio)

Milano, 19 gennaio 2017 - La Regione ha presentato un progetto al ministero della Salute per salvare i punti nascita a rischio chiusura in Lombardia, perché al di sotto dei 500 parti l’anno. La proposta sarebbe quella di ruotare ogni 2/4 mesi l'equipe in diverse strutture di una singola Asst, in modo che alla fine dell’anno possano vantare una media superiore ai 500 parti l’anno. “Il progetto è stato ascoltato con grande interesse, adesso c'è un comitato di clinici che farà una valutazione”, ha spiegato l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera. "Abbiamo presentato – ha aggiunto – un articolato progetto innovativo nell'ambito dell'applicazione della nostra legge di evoluzione del sistema sanitario regionale, che tende a superare il numero 500 come unico elemento in grado di garantire il livello di sicurezza e qualità di un Punto nascita".

Per Gallera “la forte presa in carico e il collegamento tra ospedale e territorio, che stanno alla base della riforma, ben si coniugano con il ciclo assistenziale territorio-ospedale-territorio che caratterizza il ciclo, a partire dalla gravidanza, fino all'inizio dell'assistenza al neonato”. Una delle ipotesi “inserite nel progetto, ad esempio, è quella di sfruttare l'organizzazione delle nostre Asst, formate da più presidi, creando un'equipe di assistenza per le sale parto, dove siano presenti Punti nascita con meno di 500 parti all'anno, che ruoti tra i diversi presidi che fanno parte della stessa Azienda e che condivida i protocolli e l'esperienza clinica, in modo da garantire la stessa sicurezza e qualità offerta nei Punti nascita con piu' di 500 parti".

Una particolare attenzione , ha spiegato l’assessore, “sarà poi rivolta alla formazione sui temi specifici del rischio di sala parto, prevedendo una rete di formatori per ogni presidio". "Il ministero - ha concluso Gallera – ha giudicato interessante il progetto sperimentale presentato, che ora verrà sottoposto al Comitato Percorsi nascita per il parere. Un iter che, ci hanno assicurato, si concluderà in tempi rapidi". 

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