Profughi scaricati a Bresso nella notte: "Abbiamo fame e sete, aiutateci"

Due pullman con 60 stranieri sono arrivati in anticipo al centro di accoglienza trovato però chiuso, Solo l’intervento dei carabinieri è riuscito a mantenere la calma, portando acqua e tranquillizzando

Alcuni immigrati ospiti del centro profughi di via Sem Benelli

Alcuni immigrati ospiti del centro profughi di via Sem Benelli

Bresso (Milano) - "Abbiamo sete", "Fateci scendere", "Dobbiamo mangiare". Il viaggio nella notte per un gruppo di migranti si è interrotto davanti al cancello chiuso di via Clerici a Bresso.

L'arrivo in anticipo

L’arrivo dei due pullman era previsto solo per ieri mattina. Un anticipo sulla tabella di marcia – e sulle comunicazioni – che poteva creare disordini davanti al centro di accoglienza dell’hinterland milanese. Tanto che, nella notte, si è reso necessario l’intervento dei carabinieri, che hanno anche reperito generi di prima necessità per gli stranieri, stremati dal viaggio. A destinazione, verso mezzanotte e mezza, sono arrivati una sessantina di rifugiati di nazionalità diverse.

Il lungo viaggio

Sui due pullman avevano percorso tutta l’Italia, per dodici ore. "Non abbiamo neanche mangiato", hanno fatto presente quando gli è stato spiegato che il polo avrebbe aperto solo la mattina e, quindi, avrebbero dovuto aspettare le 7 per poter scendere dai mezzi e iniziare poi l’iter per essere "smistati" in altri poli del territorio che ospitano i migranti. Qualcuno ha iniziato a protestare e ad alzare i toni per entrare, complice la stanchezza e lo stress. Dopo 12 ore di tragitto, stremati, senza toccare cibo dalla mattina, la notizia di dover anche restare a dormire sui pullman non è stata presa al meglio. Impossibile predisporre gli ingressi nel centro di via Clerici, dove l’organizzazione e il personale presente non consente di garantire l’accoglienza 24 ore su 24 (la notte è in servizio un solo operatore).

L'intervento dei carabinieri

Così, per evitare che la situazione potesse degenerare, sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Sesto San Giovanni, che hanno cercato di parlare e di far calmare i sessanta rifugiati, spiegando perché avrebbero dovuto aspettare la notte sui pullman. "Vogliamo bere", la richiesta arrivata in modo più forte. E che ha visto i militari attivarsi per reperire nella notte un numero sufficiente di bottiglie d’acqua e distribuirle poi ai migranti per cercare di dare loro un minimo di sollievo. Non è la prima volta che nei centri milanesi dell’accoglienza sorgono problemi da dover risolvere last minute a causa degli arrivi anticipati dei mezzi, che partono appena sono stati riempiti nelle città di primo arrivo, come ad esempio Agrigento, e giungono poi a destinazione a qualsiasi orario, mettendo in difficoltà i centri di accoglienza e tutta la macchina dell’ospitalità e della sicurezza.

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