Processo al “catcalling“ Militari molesti alla sbarra

Fischi, apprezzamenti pesanti e insulti per strada verso una studentessa: imputati due in divisa. Episodio simile denunciato da Aurora Ramazzotti

Fischi, apprezzamenti pesanti, insulti e offese per strada: è il catcalling

Fischi, apprezzamenti pesanti, insulti e offese per strada: è il catcalling

Molestie a tutti gli effetti. Per la prima volta finisce in un’aula di giustizia un caso di “catcalling“, aggressioni “verbali“ rivolte per strada o in luogo pubblico, che vanno dai fischi alle strombazzate dall’auto, dagli apprezzamenti di cattivo gusto fino agli insulti e alle offese verso le donne.

Dopodomani davanti al tribunale si apre il processo a carico di due militari dell’esercito, poi trasferiti dalla caserma in cui prestavano servizio e pure sospesi, accusati di aver preso di mira una 20enne per almeno tre volte, con espressioni pesanti e volgari nello stesso pomeriggio di un anno fa. L’indagine, nata in seguito alla denuncia della ragazza, nel luglio dell’anno scorso era stata chiusa dal procuratore aggiunto Letizia Mannella, coordinatrice del dipartimento “fasce deboli“, e con la citazione a giudizio si è arrivati al dibattimento che si aprirà davanti a un giudice monocratico.

I due militari, tra i 30 e i 35 anni, addetti all’operazione “Strade sicure“, secondo la ricostruzione, nell’aprile del 2021, durante la libera uscita, si erano ritrovati con amici in un bar sotto casa della ragazza in zona San Siro. Lei, studentessa universitaria, per tre volte era stata bersagliata da frasi sgradevoli. Sarebbe stata "attaccata" due volte mentre stava rincasando e la terza, nonostante avesse cambiato gli abiti nella speranza di non essere riconosciuta, mentre portava fuori il suo cagnolino.

La ragazza, turbata e risentita, aveva chiesto soccorso prima al fratello e poi al padre, intervenuti in sua difesa. Dopo di che, la decisione di sporgere denuncia e l’avvio dell’indagine della magistratura, forse la prima nel capoluogo sul fenomeno del “catcalling“, comparso nelle pagine di cronaca in particolare dopo lo sfogo sui social di Aurora Ramazzotti, figlia di Eros e Michelle Hunziker, che raccontò di essere stata vittima di odiose aggressioni di questo tipo.

I due militari, imputati di molestie e uno dei due anche di minacce (avrebbe consigliato alla madre della giovane di non lasciarla "uscire di casa da sola"), interrogati dal pm hanno cercato di ridimensionare le accuse: avrebbero negato di aver mai pronunciato parole offensive nei confronti della studentessa, sostenendo che semmai quelle parole andavano considerate come semplici e innocui complimenti, se non, secondo la loro versione, come una forma di gentilezza. Assieme ai due era finito indagato un terzo militare, ma la sua posizione è stata archiviata.

M.Cons.

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