Prende in ostaggio guardia giurata in Duomo, i parenti: "Non è normale"

Terrorismo per ora escluso, permesso di soggiorno revocato. Intanto Mahmoud Elhosary resta in carcere, secondo il pm può colpire ancora.

Il fermo dell'uomo in Duomo a Milano (Frame video polizia)

Il fermo dell'uomo in Duomo a Milano (Frame video polizia)

di Francesco Pellegatta

Resta in carcere l’uomo che nella giornata di mercoledì ha preso in ostaggio una guardia giurata e seminato il panico nel Duomo di Milano. Lo ha deciso il pm, spiegando che Mahmoud Elhosary (questo il suo vero nome) "può colpire ancora". L’uomo dovrà rispondere dei reati di sequestro di persona, resistenza, porto abusivo di coltello e false dichiarazioni sulla propria identità, avendo in un primo momento detto agli investigatori di chiamarsi "Cristiano".

Intanto stanno emergendo i primi dettagli sulla figura di Elhosary, grazie alle indagini compiute dalla Digos e dal pool antiterrorismo milanese guidato da Alberto Nobili.

Stando a quanto si apprede, il 25enne, che compirà gli anni tra un paio di settimane, è nato ad El Menoufia in Egitto, ed è arrivato in Italia dieci anni fa con regolare permesso di soggiorno rilasciato all’epoca dalla Questura di Savona, che ieri ha provveduto alla revoca. Aveva quindi trovato lavoro come operaio, prima di essere licenziato nel maggio di quest’anno; da allora pare abbia girovagato senza fissa dimora facendosi ospitare da conoscenti e parenti dai quali, però, è stato spesso allontanato a causa del suo comportamento e del fatto che beveva molto. "Non è normale", hanno risposto i conoscenti in questione, interrogati dagli investigatori. Investigatori che stanno anche analizzando il cellulare dell’uomo, per verificare eventuali contatti, al momento esclusi, con gli ambienti del terrorismo islamico. Ripercorrendo gli ultimi spostamenti del 25enne, intanto, gli inquirenti hanno sequestrato anche un telefono e una sim trovati a casa dello zio di Elhosary e un secondo coltello a serramanico (dopo quello utilizzato per il sequestro in Duomo), rinvenuto a casa di altri conoscenti. Al momento il giovane, che risulta avere una residenza fittizia a Finale Ligure, non ha dato spiegazioni sulle ragioni del suo gesto e si è limitato a pronunciare frasi sconnesse come "ho un alloggio qui in Duomo, dormo qui" o "sono qui per lavorare". Gli inquirenti, in questo momento, ritengono che sia fuggito dentro il Duomo per eludere il controllo di routine della polizia, che gli aveva chiesto i documenti notandolo mentre stava seduto sui gradini dell’edificio. Il giovane verrà interrogato questa mattina alle 10.30 nel carcere di San Vittore dal gip Raffaella Mascarino. A difenderlo ci sarà l’avvocato d’ufficio Costanza Pedrotti, che ancora non ha avuto modo di incontrarlo.

Intanto la faccenda ha già generato gli immancabili strascichi politici. Le dichiarazioni della vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo ("Resta da capire l’identità del soggetto, il suo stato di salute e i motivi per cui tentava la fuga in modo violento e aggressivo") hanno scatenato la reazione polemica del leader della Lega, Matteo Salvini, che in un post ha ripreso le parole della Scavuzzo aggiungendo: "No comment".

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