Milano - I trasfertisti della rapina si muovevano in sella a scooter con targhe false, ronzavano in centro per ore e si accodavano alle auto di grossa cilindrata. Una tecnica classica, con finale diverso dal solito. Sì, perché al trucco dello specchietto il quarantottenne Giuseppe Pica e il complice di 33 anni Mariano Conte, entrambi originari di Napoli, preferivano una modalità più violenta e potenzialmente pericolosa: attendevano che la vittima di turno arrivasse sotto casa o nel box per aggredirla e derubarla dell’orologio, usando una pistola che poi si è rivelata essere una riproduzione di una Walther Ppk con tappo rosso verniciato di nero.
Gli specialisti dell’Antirapine della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Francesco Giustolisi, avevano individuato già da tempo uno dei loro motorini, parcheggiato in zona Barona e seguito costantemente con un Gps. L’altro ieri mattina, il dispositivo satellitare ha iniziato a segnalare i movimenti del motorino, e a quel punto gli investigatori hanno capito che Pica e Conte erano tornati in città per un altro colpo. I due hanno agganciato la Porsche Cayenne di un commerciante d’auto di 48 anni e l’hanno seguita fino in via Paravia, in zona San Siro; lì hanno atteso che l’uomo scendesse dal Suv e gli hanno puntato contro la Walther Ppk, nonostante in macchina ci fossero anche la moglie e i figli del conducente. Il rapinato ha reagito, ma i banditi sono comunque riusciti a strappargli dal polso un Hublot Big Bang, in realtà una replica di poco valore dell’originale da 22mila euro.
Poi la fuga verso il b&b della Barona, il covo scelto dalla coppia per le scorribande milanesi. In pochi minuti, i segugi della Mobile li hanno raggiunti nella struttura ricettiva e arrestati, recuperando l’Hublot e sequestrando la scacciacani e due ricetrasmittenti. Negli ultimi anni, ci sono stati diversi blitz con una dinamica identica a quella di San Siro (vedi cinquantottenne aggredito in via Palermo a Brera e derubato del Rolex Daytona da 30mila euro); di conseguenza, gli accertamenti si concentreranno proprio su quei precedenti, per verificare l’eventuale coinvolgimento di Pica e Conte pure in quegli assalti. Peraltro il primo era già stato ammanettato in città nel novembre 2013 per la rapina di un Audemars Piguet subìta dall’allora centrocampista dell’Atalanta Giulio Migliaccio.
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