La balaustra cede, uomo cade e muore

Via Gioia, Andrea Elifani, 40 anni, era con un amico sul ponte della Martesana. Il crollo improvviso e la corsa disperata al Niguarda

Il luogo della tragedia

Il luogo della tragedia

Milano, 3 aprile 2021 - «Ho sentito un rumore e mi sono girata mentre quell’uomo precipitava. Urlava disperato, è finito a terra sbattendo la testa. Era esanime in un lago di sangue". È il racconto di una ragazza che ieri alle 18 passeggiava in via Melchiorre Gioia all’altezza di Cassina de’ Pomm, a pochi metri dal ponte di ferro che sovrasta il Naviglio Martesana: il quarantenne Andrea Elifani, che si trovava sulla struttura in compagnia di un amico coetaneo, è caduto all’improvviso a causa del cedimento di una porzione della balaustra, stando a una prima ricostruzione ancora da confermare. L’atterraggio violento sul pavè sottostante dopo un volo di oltre 3 metri non gli ha lasciato scampo: trasportato al Niguarda in fin di vita, è morto subito dopo il ricovero. Troppo gravi le ferite alla testa. Anche l’amico è stato accompagnato in ospedale, al San Raffaele, perché ha avuto un malore dopo aver assistito alla scena. Sul posto i soccorritori del 118, la polizia locale e i vigili del fuoco. Ora sono in corso le indagini dei ghisa per stabilire l’esatta dinamica.

Sotto gli occhi di tutti , un pezzo tubolare della struttura lungo più di un metro, che è stato raccolto dagli agenti, mentre sulla parte di parapetto rimasta senza protezione è stato sistemato un nastro di plastica; chiusa anche la scalinata che porta al ponticello. Sulla base delle testimonianze e degli elementi raccolti finora, sembra che il quarantenne fosse appoggiato alla sbarra quando questa ha ceduto di colpo. Era sul lato, in cima alle scale del ponte sul lato di via Melchiorre Gioia, ed è precipitato sullo spiazzo pedonale a pochi metri dal locale "La Buttiga". "Sui muretti e sugli scalini c’erano ragazzi che bevevano una birra o che chiacchieravano. Sulla ciclabile dall’altro lato era pieno di persone che passeggiavano o pedalavano", sottolinea un passante. "Quel ponte è molto utilizzato per passare da una parte all’altra". Ancora da capire se il quarantenne fosse appoggiato o seduto sulla ringhiera, se stesse sorseggiando una birra o solo conversando. Il "rumore" avvertito dalle persone prima del tonfo è stato probabilmente quello del pezzo di ferro crollato. "Mentre quell’uomo cadeva, urlando, la gente attorno ha gridato. Tutti si sono girati nella sua direzione", continua la testimone.

Quello che si è trasformato in teatro di una tragedia è uno dei luoghi più suggestivi di Milano. Il ponte è chiamato "Pont dei Panfiss", del pane sicuro: fu costruito nella prima metà del Novecento per consentire agli operai della fabbrica di candele Branca, che si trovava dove oggi c’è il parco, di raggiungere il loro "posto fisso". La Cassina de’ Pomm è considerata la cascina più antica di Milano: il suo nome risale al XV° secolo. Talmente bella da essere un luogo di villeggiatura per i nobili. Fu trasformata in albergo e ospitò personalità come Garibaldi e Napoleone. Poi divenne osteria, in seguito sede dello storico Caffè Martesana (in una porzione) e oggi della birreria La Buttiga.

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