Politecnico, la fabbrica dei brevetti: i gusci biodegradabili rilasciano farmaci

Si chiama "Mag Shell": Un modo per affrontare la maculopatia

Il guscio biodegradabile

Il guscio biodegradabile

Milano, 22 luglio 2018 - Un medico oculista, Matteo Cereda, bussa alle porte di Biomeccanica del Politecnico e sottopone alla professoressa Federica Boschetti e al ricercatore Marco Ferroni un’esigenza clinica e il problema della maculopatia. È nato così ed è già stato brevettato “Mag Shell”, per il rilascio di dosi di farmaco a intervalli di tempo predefiniti. "Abbiamo pensato a questo dispositivo a gusci biodegradabili – sottolinea la professoressa Boschetti – il farmaco è tra un guscio e l’altro e siamo in grado di modulare i tempi di degradazione dello strato per il rilascio". Può essere installato nell’occhio in modo meno invasivo e senza la necessità di un intervento chirurgico.

"Abbiamo realizzato il primo prototipo che useremo per le prove in vitro – continua Ferroni –. Il dispositivo è in magnesio. Ora dovremo produrre risultati scientifici per il suo uso in contesto oculare e ci muoveremo verso la sperimentazione in vivo su animale". Il brevetto è stato firmato dagli inventori del Politecnico e dal dottor Cereda. «Ci stiamo muovendo per promuovere l’idea e reperire i fondi per la sperimentazione, la Società italiana di oftalmologia è stata la prima a credere nel progetto. Sarebbe un vantaggio anche per il sistema sanitario nazionale". 

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