Elezioni comunali
Il Partito democratico (33,77%, 1.137 sezioni scrutinate su 1.248) si conferma primo partito a Milano. La Lega di Matteo Salvini batte sul filo di lana Fratelli d’Italia nella sfida tutta interna al centrodestra: 10,76% a 9,81%. La lista civica del sindaco (riconfermato) Beppe Sala (9,16%), invece, precede Forza Italia (7,15%), per la prima volta nella sua storia quasi ventennale al di sotto della doppia cifra nella città del suo fondatore e leader, Silvio Berlusconi. Europa Verde conquista un buon 5,11%, la lista dei Riformisti per Sala, che univa Azione, Italia Viva e Alleanza civica, si ferma al 4%. La lista civica del candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo non va oltre il 3,16%, ma precede la lista del Movimento 5 Stelle (2,78%), che registra un vero e proprio tracollo rispetto a cinque anni fa (10,4%).
Il confronto con le Comunali del 2016, in prima battuta, e con le Regionali del 2018 e le Europee del 2019, in seconda battuta, mostrano meglio i trend di crescita o di calo dei vari partiti a Milano. La lista che è cresciuta di più è quella di FdI di Giorgia Meloni, che alle Comunali del 2016 aveva il 2,4%, alle Regionali aveva raggiunto il 3,5%, alle Europee era salita al 5,2% ma ora si è attestata al 9,81%. Quasi il doppio. I dati relativi alla Lega, invece, sono più contraddittori, perché il Carroccio alle Comunali di cinque anni fa raccolse l’11,8%, poco di più dell’attuale 10,76%, ma alle Regionali 2018 era al 18% e alle Europee 2019 – il momento di massimo splendore della leadership di Salvini, allora ministro dell’Interno – aveva raggiunto il 27,4%.
Tra le liste outsider, l’unica che potrebbe avere qualche speranza di entrare in Consiglio comunale sembra quella Milano Paragone Sindaco, che ha conquistato il 2,74%: in bilico lo scranno in Consiglio comunale per il candidato "no green pass".
M.Min.
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