Pacho Baratta, marketing manager del gruppo Stim e di Yooda

di Massimiliano Mingoia  Solo uno smart phone da collegare a qualsiasi computer: basta con pc portatili o borse 24 ore da portarsi dietro. E stop alle password mnemoniche: per accedere ai propri dispositivi basta un riconoscimento tramite scansione del viso o impronta digitale. Ecco come saranno gli uffici del futuro. Anzi, del presente, perché nel Modern Workplace Innovation Hub di via Valtellina – aperto lo scorso settembre da Stim Tech Group composto da Stim, Ayno, Yooda e Mca – è possibile vedere e acquistare un ufficio del Terzo Millennio. Un business in espansione, tanto che il gruppo Stim conta di passare dagli attuali 40 milioni di euro di ricavi a 60 milioni entro il 2024. Ne parliamo con Pacho Baratta, marketing manager del gruppo Stim e di Yooda: "Noi puntiamo a dare risposte alle aziende che vogliono trasformare la comunicazione aziendale e migliorare e semplificare i rapporti tra dipendenti anche e soprattutto dal punto di vista della security e facendoli lavorare in modo indipendente dal luogo fisico in cui si trovano". In che modo?  "Proponiamo soluzioni per gli uffici dalla A alla Z. Dalla cablatura degli spazi al design degli arredi. L’obiettivo è creare uffici adatti alla collaborazione tra lavoratori e in cui l’inclusività sia un elemento centrale". Il concetto di postazione fissa di lavoro è superato?  "Io dico sempre che oggi il pc ce l’ho in tasca. Letteralmente. Sì, perché il mio pc ormai è il mio smartphone, che diventa un “bridge’’ per collegarmi con il pc che è nel cloud. Ciò significa che il lavoratore può andare in ufficio senza essere schiavo della valigetta o del pc portatile. Basta collegare il proprio smart phone a un computer con tastiera bluetooth. Stiamo realizzando soluzioni di questo genere per molte aziende. Soluzioni in cui il posto di lavoro non è più dedicato a una specifica persona ma il singolo lavoratore può scegliere in quale postazione lavorare nell’ufficio oppure lavorare da casa o in viaggio. E, in ufficio, scegliere se lavorare in una postazione singola o con i colleghi per operazioni in team".  E la sicurezza informatica?  "Le aziende vogliono coniugare sicurezza e semplicità. Noi abbiamo proposto di togliere le password. Soluzione “passwordless’’, che semplifica il proprio accesso agli strumenti di lavoro e lo rende più sicuro. Non ci sono più password da ricordare, che peraltro possono essere acquisite anche da persone non autorizzate ad averle. Basta la scansione del viso o dell’impronta digitale (fingerprint) per l’autenticazione dell’utente. O, ancora, soluzioni con chiavette da inserire nel computer ma con riconoscimento tramite impronta digitale. Chiavette che possono essere utilizzate non solo per accedere al computer e al cloud ma anche per aprire porte o cancelli, come si fa adesso, di solito, con un badge, nella propria sede di lavoro". Sì o no ai giochi in ufficio? "Una pausa di lavoro è salutare. Ad esempio, la presenza di un biliardino serve a scaricare la tensione e a sorridere".

Cronaca

di Massimiliano Mingoia

Solo uno smart phone da collegare a qualsiasi computer: basta con pc portatili o borse 24 ore da portarsi dietro. E stop alle password mnemoniche: per accedere ai propri dispositivi basta un riconoscimento tramite scansione del viso o impronta digitale. Ecco come saranno gli uffici del futuro. Anzi, del presente, perché nel Modern Workplace Innovation Hub di via Valtellina – aperto lo scorso settembre da Stim Tech Group composto da Stim, Ayno, Yooda e Mca – è possibile vedere e acquistare un ufficio del Terzo Millennio. Un business in espansione, tanto che il gruppo Stim conta di passare dagli attuali 40 milioni di euro di ricavi a 60 milioni entro il 2024. Ne parliamo con Pacho Baratta, marketing manager del gruppo Stim e di Yooda: "Noi puntiamo a dare risposte alle aziende che vogliono trasformare la comunicazione aziendale e migliorare e semplificare i rapporti tra dipendenti anche e soprattutto dal punto di vista della security e facendoli lavorare in modo indipendente dal luogo fisico in cui si trovano".
In che modo? 
"Proponiamo soluzioni per gli uffici dalla A alla Z. Dalla cablatura degli spazi al design degli arredi. L’obiettivo è creare uffici adatti alla collaborazione tra lavoratori e in cui l’inclusività sia un elemento centrale".
Il concetto di postazione fissa di lavoro è superato? 
"Io dico sempre che oggi il pc ce l’ho in tasca. Letteralmente. Sì, perché il mio pc ormai è il mio smartphone, che diventa un “bridge’’ per collegarmi con il pc che è nel cloud. Ciò significa che il lavoratore può andare in ufficio senza essere schiavo della valigetta o del pc portatile. Basta collegare il proprio smart phone a un computer con tastiera bluetooth. Stiamo realizzando soluzioni di questo genere per molte aziende. Soluzioni in cui il posto di lavoro non è più dedicato a una specifica persona ma il singolo lavoratore può scegliere in quale postazione lavorare nell’ufficio oppure lavorare da casa o in viaggio. E, in ufficio, scegliere se lavorare in una postazione singola o con i colleghi per operazioni in team". 
E la sicurezza informatica? 
"Le aziende vogliono coniugare sicurezza e semplicità. Noi abbiamo proposto di togliere le password. Soluzione “passwordless’’, che semplifica il proprio accesso agli strumenti di lavoro e lo rende più sicuro. Non ci sono più password da ricordare, che peraltro possono essere acquisite anche da persone non autorizzate ad averle. Basta la scansione del viso o dell’impronta digitale (fingerprint) per l’autenticazione dell’utente. O, ancora, soluzioni con chiavette da inserire nel computer ma con riconoscimento tramite impronta digitale. Chiavette che possono essere utilizzate non solo per accedere al computer e al cloud ma anche per aprire porte o cancelli, come si fa adesso, di solito, con un badge, nella propria sede di lavoro".
Sì o no ai giochi in ufficio?
"Una pausa di lavoro è salutare. Ad esempio, la presenza di un biliardino serve a scaricare la tensione e a sorridere".

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