Allarme Passante ferroviario: con pochi treni rischio caos a settembre

I sindacati parlano di "implosione" del servizio di manutenzione. Non tutti i 40 convogli danneggiati potrebbero essere riparabili

Non c’è pace per gli utenti del Passante che resta chiuso

Non c’è pace per gli utenti del Passante che resta chiuso

Milano - Non c’è una data certa per la riapertura del Passante, il corridoio ferroviario nel ventre di Milano che collega centri abitati agli estremi opposti della metropoli, fino a raggiungere altri capoluoghi lombardi, come Varese, Pavia, Lodi. L’ipotesi più accreditata è la fine di agosto. Ma non è detto che ci saranno tutti i treni a disposizione.

"Ciò che ci preoccupa è che a settembre, con la piena ripresa delle attività lavorative e delle scuole, la flotta sia incompleta: ci potrebbero essere parecchi treni in meno" - afferma Christian Colmegna, segretario lombardo della Fit Cisl. "Nell’ultimo incontro con l’azienda ci è stato detto che i treni con le ruote usurate, per un consumo di una decine di volte superiore alla media, inviati al centro di manutenzione, sono 40 - rimarca il sindacalista -. Il dato di fatto è che questi treni fermi vanno ad appesantire la macchina manutentiva di Trenord che vive un momento “no“ già da qualche mese e che questo caso eccezionale ha aggravato; il sistema è sotto stress. I lavoratori stanno facendo tutto il possibile, si tenta, nonostante il periodo agostano, di lavorare a pieno regime, ma per portare al tornio dei treni ci vuole tempo. Il problema è che l’usura continua. Si rischia di far cicolare altri materiali rotanti che poi sono da fermare: è un circolo vizioso".

Il centro di manutenzione, evidenzia Colmegna, era "già con l’acqua alla gola ad inizio luglio, quando i treni venivano fermati perché l’aria condizionata, raggiunti i 35-38 gradi, andava in blocco. In questi anni ci sono già state tragedie, fermare la circolazione davanti a questa anomalia è salvaguardare la sicurezza di tutti, ma un corretto ciclo manutentivo avrebbe potuto mitigare il fenomeno. Siamo preoccupati da questa concatenazione di eventi. Abbiamo mandato una lettera, a firma di più sigle sindacali in azienda per avere lumi sul problema della manutenzione". Nella missiva, del 4 agosto, firmata da varie sigle sindacali, si parla dell’"implosione" del servizio. "Abbiamo chiesto un incontro con i responsabili della manutenzione - sottolinea anche Angelo Cotroneo, segretario di Uiltrasporti Lombardia -. Per tornire le ruote ci sono dei tempi tecnici. Ma la vera questione è che le ruote dei treni possono essere tornite fino ad un certo numero di millimetri, poi bisogna cambiarle. Credo si stiano facendo tutte le valutazioni in modo che, una volta rimessa in moto la macchina, non ci siano più problemi. Bisogna capire quanto dureranno le prove in corso". "A furia di asportare bordini, poi devi cambiare le ruote - rimarca anche Francesco Casile di Filt Cgil Milano e Lombardia -. Tanti treni sono fermi nei depositi di Milano Fiorenza e Novate Milanese dove ci sono le attrezzature, ma la lavorazione si aggiunge ad una gestione programmata che ha già accumulato un gap importante. La Procura ha dissequestrato la linea ma ora il problema è recuperare il materiale danneggiato: i treni che girano sono sempre quelli. L’azienda comunque ci ha parlato di una ventina di giorni prima della riapertura".

La chiusura di 5 linee del Passante, grazie anche al periodo vacanziero, non ha provocato ripercussioni dirette sul personale: “Chi guida i treni è stato spostato in superficie, il personale di prevenzione su altre linee, dove c’è sempre necessità”, spiega Casile. Il problema, semmai, riguarda la rabbia dei pendolari che restano a piedi: “Utenti che non trovano il treno per andare a lavorare se la prendono col primo ferroviere che gli passa davanti - aggiunge il sindacalista Fit Cgil -. Alcuni casi sono sfociati in momenti di tensione per il personale. Ancora oggi non si sa quando il servizio tornerà ad essere efficiente”. Ieri si è tenuto il primo tavolo tecnico tra Trenord e Rfi.

 

 

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