Pagamenti elettronici e scetticismo

Ruben

Razzante*

Italia si posiziona in coda nella classifica europea delle transazioni digitali pro capite. Il settimo rapporto della Community cashless society 2022 di The European House-Ambrosetti sottolinea come l’Italia sia ancora un Paese molto dipendente dal denaro contante, nonostante oltre 7 cittadini su 10 vogliano utilizzare strumenti alternativi e più di un italiano su due (57%) ne abbia effettivamente aumentato l’utilizzo. Il dato delle transazioni pro capite in Italia si ferma a 61,5, in lieve calo rispetto a quello dell’anno precedente (61,7). Alle ultime posizioni troviamo Romania (53) e Bulgaria (31); la media europea si attesta a 142, mentre il Paese più avanti di tutti è la Danimarca, con 379 transazioni pro capite. Nella classifica mondiale, l’Italia si classifica 29° per incidenza del contante sull’economia, mentre nel Cashless society index, che comprende i 27 Paesi dell’Unione europea, si posiziona 24°. Gli ostacoli principali alla diffusione del cashless restano i timori per le frodi – anche se le transazioni digitali vengono ritenute più sicure del contante – e i problemi nell’accettazione riscontrati da almeno un italiano su quattro. Ma non mancano i segnali positivi e i motivi di ottimismo. "Il Pnrr delinea un processo ambizioso per l’innovazione del nostro Paese e affida alla digitalizzazione della Pa un ruolo fondamentale per la diffusione di una cultura cashless. Tutti i pagamenti verso la Pa, inclusi pagamenti sanitari, pratiche auto e pagamenti verso le Utility verranno progressivamente digitalizzati e resi disponibili su piattaforma pagoPa", dichiara Angelo Grampa, Ad di PayTipper di Enel X, che aggiunge: "Gli investimenti previsti dal Pnrr, la sinergia tra gli attori dell’ecosistema dei pagamenti digitali e la graduale evoluzione delle abitudini di pagamento dei consumatori, suggeriscono ottimismo circa le prospettive future del nostro Paese".

* Docente

Diritto dell’informazione Università Cattolica Milano