Il Coronavirus non ferma il Niguarda, 27 trapianti durante il lockdown

"Uno sforzo organizzativo e professionale enorme"

L'operazione di trapianto è stata condotta con apparente successo

L'operazione di trapianto è stata condotta con apparente successo

Milano, 1 ottobre 2020 - Il lockdown? Non ferma il Niguarda: ventisette i trapianti eseguiti quando il Paese era 'chiuso per coronavirus' e quando anche in ospedale si accettavano solo malati Covid e urgenze. Nel periodo compreso fra il 9 marzo e il 4 maggio 2020, la struttura milanese ha effettuato "l'unico trapianto di cuore eseguito in Lombardia; 13 trapianti di fegato, pari al 65% di quelli della regione, e 13 trapianti di rene, il 27% di tutta l'attività svolta in Lombardia".

"L'emergenza Covid e le necessarie misure messe in atto per il contenimento della pandemia hanno inevitabilmente avuto un impatto anche sull'attività dei trapianti di organi", spiegano dall'ospedale. "A Niguarda, fin dai primi casi di infezione riportati a livello nazionale, sono state attuate una serie di strategie per poter comunque garantire la continuità di questa importantissima attività" trapiantologica. "Uno sforzo organizzativo e professionale enorme, soprattutto durante i mesi più complessi dell'emergenza, quando gli ospedali si sono dovuti chiudere per concentrare tutte le forze nell'assistenza delle centinaia di pazienti che giungevano con gravissimi problemi polmonari a causa del virus".

"Ma nonostante tutte le limitazioni e le difficoltà", i trapianti in lockdown hanno fatto segnare "cifre notevoli - evidenzia l'azienda socio sanitaria territoriale - che confermano la grande attenzione, la professionalità e la competenza di tutti gli operatori coinvolti in questo complesso lavoro di squadra che è il trapianto. Uno dei progressi più straordinari non solo della terapia, ma anche della solidarietà umana".

Secondo i numeri diffusi dal Centro nazionale trapianti sull'attività di donazione e impianto d'organi in Italia, "dal 2010 al 2019 - riporta l'ospedale - Niguarda spicca come il centro che ha eseguito il maggior numero di trapianti di cuore" nella Penisola, con una sopravvivenza dell'83,6% a 1 anno (contro una media nazionale dell'81,5%) e del 79,3% a 5 anni (media nazionale 72,8%). "Questi e altri indici mostrano il miglior bilancio in termini quali-quantitativi tra tutte le strutture attive nel nostro Paese", si legge nella nota.

"Numeri importanti", proseguono dall'Asst, anche per i trapianti di fegato (126 interventi nel 2019, terzo posto della classifica nazionale), e di rene (64). Su quest'ultimo fronte, negli anni "è andata progressivamente aumentando l'attività di trapianti da vivente, e dal 2015 al 2019 in questo ambito Niguarda si posiziona al terzo posto tra i migliori centri per casistica". Complessivamente, quindi, l'ospedale resta "uno dei principali centri italiani sia per volumi di attività che per il grado di specializzazione".

Lavoro integrato di équipe specialistiche, tecnologie di ultima generazione e laboratori accreditati secondo standard internazionali sono i fiori all'occhiello del Niguarda Transplant Center, "uno dei pochi centri in Lombardia - ricordano dall'Asst - a effettuare trapianti per quasi tutti gli organi (cuore, polmone, pancreas, rene, fegato; gli unici interventi a non essere effettuati sono i trapianti d'intestino), senza dimenticare i trapianti di tessuti e cellule(come ad esempio le cornee)". Nella storia dell'ospedale, il numero dei trapianti di organi solidi supera il tetto dei 7mila interventi.

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