Dall'Ucraina a Milano, arriva il pullman con a bordo i piccoli orfani

Cassina, Bussero, Vaprio, Vignate, Carugate, Pessano e Cologno Monzese insieme per i 49 bambini partiti dalla Polonia che oggi faranno il primo pranzo italiano

una manifestazione per l'Ucraina

una manifestazione per l'Ucraina

Cassina, 14 marzo 2022 - Il pullman è ripartito dal confine polacco, "bambini e accompagnatori hanno ripreso il viaggio verso la libertà". La conferma è gioia pura dopo una giornata scandita dall’ansia. Sindaci e volontari si commuovono, insieme stanno portando in salvo 49 piccoli orfani da Zaporizhzhian: fino a pochi giorni fa abitavano in una casa famiglia vicina al Donbass. Ma là ne restano altri 50, ancora sotto le bombe. Come è successo alla comitiva che approderà a Cassina in tarda mattinata, prima in fuga verso Leopoli e poi a cercare un po’ di pace dopo giorni di inferno nel cuore d’Europa.

Un pranzo tutti insieme e alla fine i bambini divisi in piccoli gruppi, ciascuno con i propri accompagnatori, raggiungeranno le strutture messe a disposizione dei comuni per accoglierli. I primi a farsi avanti sono stati Bussero, Vignate, Carugate, Vaprio, ma la lista si allunga di ora in ora e adesso ci sono anche Pessano e Cologno. "Quando abbiamo saputo che i problemi burocratici erano superati e il bus puntava verso Milano ci è scoppiato il cuore dalla felicità", confessano Alessia Marino e le altre volontarie di Zlaghoda, l’associazione bergamasca che ha chiesto e ottenuto aiuto dai centri della Martesana. "L’attesa è stata straziante, abbiamo temuto il peggio". Il convoglio era stato bloccato per un problema di documenti sulla destinazione.

"Nulla che avesse a che fare con i visti dei piccini e degli operatori, perfettamente in regola". L’idea che all’ultimo momento tutto potesse saltare ha tolto il sonno anche agli amministratori e alle parrocchie che da giovedì sono protagonisti di una commovente maratona solidale per offrire ai profughi tutto quello che serve: "A partire da un abbraccio fraterno", dice Curzio Rusnati, primo cittadino di Bussero. Per salutare i piccoli ha fatto aprire in piazza decine di ombrelli colorati, "vogliamo regalare a tutti un sorriso dopo il trauma dell’invasione". Ieri mattina la tensione era al massimo quando dalla mediatrice del gruppo è arrivata la telefonata più importante: "Tutto risolto. Siamo già in viaggio". Un urlo liberatorio ha riportato il sorriso su decine di volti bagnati lacrime per il terribile destino di un popolo e dei suoi bambini, prime vittime della guerra. "Li assisteremo con ogni mezzo", assicura il sindaco Elisa Balconi.

La protezione civile non se l’è fatto ripetere due volte: ieri sera i volontari si sono messi ai fornelli per preparare il primo pasto italiano agli ospiti. È gente di poche parole, con un cuore grande così.

 

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