Omicidio di Cinisello, fermati due marocchini: il movente una lite fra piccoli spacciatori

Sono accusati dell'uccisione di un connazionale nel parchetto di viale Partigiani

Il sopralluogo dei carabinieri al parco (Spf)

Il sopralluogo dei carabinieri al parco (Spf)

Cinisello Balsamo (Milano), 17 marzo 2018 - Due marocchini sono stati fermati per l'assassinio di un loro connazionale: secondo i carabinieri di Sesto San Giovanni, sarebbero colpevoli dell'omicidio avvenuto pochi minuti dopo la mezzanotte del 12 marzo scorso all'interno del parchetto di viale Partigiani di Cinisello Balsamo. La vittima, che presentava una profonda ferita all'altezza del collo, era subito apparsa in condizioni gravissime. Ricoverata d'urgenza al San Gerardo di Monza, era morta poco dopo l'arrivo in ospedale

Sarebbe stata una lite tra piccoli spacciatori il movente dell'omicidio del 29enne. È quanto emerso dalle indagini dei carabinieri che hanno sottoposto a fermo di indiziato delitto per omicidio due giovani marocchini, piccoli spacciatori appunto, entrambi con base nell'ex mobilificio davanti al cui cancello è stata aggredita la vittima che lì viveva. I militari li hanno rintracciati mentre si preparavano a scappare dall'Italia. Il primo, 21enne e da soli tre mesi nel nostro Paese, si era rifugiato a casa di conoscenti a Parabiago. Il secondo, 23 anni, è stato rintracciato a Lecco. Sono state le attività tecniche e le immagini riprese dalle telecamere di videosorveglianza della zona, a permettere ai carabinieri di ricostruire l'omicidio del 29enne: per lui numerosi alias tanto che per identificarlo gli inquirenti si sono rivolti al consolato del Marocco.

A quanto si è appreso, le immagini hanno ripreso una lite, presumibilmente iniziata all'interno dello stabile abbandonato e poi proseguita all'esterno. Sia il 21enne che il 23enne sono stati ripresi colpire a calci e pugni la vittima, che poi è crollata a terra. Per stabilire chi dei due abbia estratto il coltello e colpito al collo la vittima, saranno necessari gli esiti degli accertamenti dei Ris di Parma sull'arma recuperata nei giorni scorsi in un cespuglio poco lontano. I due fermati sono ora in carcere a Monza in attesa della convalida.

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