Omicidio di Cinisello, marocchino ucciso: prima svolta

Vittima identificata e ore contate per l’assassino

Il sopralluogo dei carabinieri

Il sopralluogo dei carabinieri

Cinisello Balsamo, 16 marzo 2018 - È un marocchino di 29 anni la vittima dell’omicidio di via dei Partigiani a Cinisello Balsamo. Privo di documenti, il giovane era stato trovato in fin di vita nella notte di domenica lungo la strada, a pochi metri dai capannoni abbandonati dell’ex Katia Arredamenti e del supermercato Metro. Ed è in quel contesto che ora si stanno cercando i responsabili della sua morte. Forse, un gruppo di connazionali. L’autopsia compiuta nella giornata di mercoledì ha consentito di stabilire che la morte è avvenuta a seguito di una coltellata inferta dall’alto verso il basso sulla parte destra del collo. La lama del coltello, lunga circa 20 centimetri, ha attraversato la gola provocando la perforazione di un polmone e la morte per dissanguamento e per soffocamento.

Dunque, di omicidio si è trattato. Con l’autopsia è stato possibile anche prelevare le impronte digitali che hanno consentito di risalire all’identità di uno straniero con diversi alias. L’ultimo è quello di un marocchino di 29 anni, in Italia senza fissa dimora e senza permesso di soggiorno. Le prime tracce della sua presenza in Italia risalgono a due anni fa e si rifanno a identificazioni attraverso alias sempre diversi. A suo carico anche un fermo per stupefacenti. È presumibile che negli ultimi mesi abbia vissuto nei capannoni dell’ex Katia Arredamenti, tra via dei Partigiani e via Lombardia. Un enorme edificio abbandonato e diroccato ormai da quasi dieci anni e che da tempo è al centro delle polemiche per il suo grave stato di degrado e la presenza di abusivi.

Ed è proprio in questo contesto che si stanno cercando i responsabili. I carabinieri per tutta la giornata di lunedì hanno battuto a tappeto la zona. Il coltello utilizzato per l’uccisione è stato ritrovato in un cespuglio nel vicino parchetto di via dei Partigiani, a circa 200 metri dal luogo del rinvenimento del corpo. Dunque chi lo ha colpito è fuggito a piedi. I militari stanno eseguendo interrogatori e stanno sentendo anche le persone che da tempo utilizzano l’area dismessa come rifugio per dormire e ripararsi dal freddo. Una delle ipotesi seguite dagli inquirenti porterebbe a connazionali del giovane ucciso. Dunque un omicidio che potrebbe essere scaturito da una banale lite tra clandestini o che potrebbe affondare le sue radici in una violenta disputa per motivi di droga o malaffare. La sensazione è che gli inquirenti stiano stringendo il cerchio sui responsabili che avrebbero dunque le ore contate.

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