Clochard ucciso a colpi di bici all'Arco della Pace, l'assassino confessa: "Ero ubriaco"

Milano, 13 novembre 2018 - Violenti colpi di bicicletta che gli hanno fracassato mandibola e cranio. È così che è stato ucciso un clochard tunisino di 41 anni, aggredito poco dopo le 19 di lunedì sera all'Arco della Pace di Milano. A massacrarlo, al culmine di una lite tra senzatetto finita in tragedia, è stato un salvadoregno di 22 anni.

La polizia lo ha individuato e arrestato poco lontano dal luogo dell'aggressione. Si aggirava tra i locali della zona Sempione a petto nudo, con gli abiti intrisi di sangue e una ferita alla mano, fortemente alterato. Agli inquirenti ha confessato di aver bevuto tequila e di aver fumato hashish, anche se dai primi accertamenti è stato escluso l'utilizzo di stupefacenti. Poi è scoppiato in lacrime, assicurando che non era sua intenzione uccidere il tunisino. Il pm Luigi Furno ha comunque chiesto la convalida dell'arresto e la misura cautelare in carcere per omicidio volontario. L'interrogatorio davanti al gip è previsto mercoledì a San Vittore.

Era ubriaca anche la vittima, un senzatetto che bivaccava abitualmente in zona Sempione. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, anche grazie al racconto dei testimoni oculari, il tunisino sarebbe stato inizialmente scaraventato a terra. Poi sarebbe stato colpito per sei volte da una bicicletta usata dall'aggressore come arma e resa ancor più offensiva dal peso lucchetto, arrotolato intorno al telaio, che è stato trovato coperto di sangue. Da una prima analisi dei video delle telecamere di sicurezza posizionate sui caselli daziari di Piazza Sempione non emergono dubbi sulla piena responsabilità del salvadoregno. Sul posto c'erano anche altri senzatetto che però non avrebbero partecipato all'aggressione.