Olimpiadi 2026 a caccia di fondi statali

Sala: la partita col Governo non è chiusa. Dossier entro l’11 gennaio

Olimpiadi invernali

Olimpiadi invernali

Milano, 5 ottobre 2018 - Avanti tutta, avanti anche da soli. Ma pressing sul Governo perché finanzi l’evento. Milano e Cortina d’Ampezzo, spalleggiate da Lombardia e Veneto, sono in corsa con la candidatura alle Olimpiadi invernali del 2026.

Ieri mattina a Venezia, nella sede della Regione a Palazzo Balbi, si è svolta la prima riunione operativa sul dossier, che dovrà essere presentato entro l’11 gennaio al Comitato olimpico internazionale (Cio). I sindaci Giuseppe Sala (Milano) e Gianpietro Ghedina (Cortina) e i governatori Attilio Fontana (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto) parlano di «clima di grande coesione e collaborazione». Il primo cittadino milanese si dice «felice perché dalla fase delle parole si passa alla fase del lavoro e Milano potrà valorizzare il suo brand», ma rilancia sul nodo dei fondi statali. Il budget operativo è di 1,2 miliardi di euro (il Cio assicura 925 milioni di dollari, circa 800 milioni di euro). Le Regioni Lombardia e Veneto sono pronte a garantire i 370 milioni di euro necessari per realizzare le opere per i Giochi, eppure Sala richiama in causa l’esecutivo nazionale: «Nessuno accetta con tranquillità che il Governo non metta fondi. Per noi la partita non è chiusa. I fondi privati, comunque, arriveranno». La pensa così anche Zaia, che da veneto doc cita addirittura un aforisma di “Napoli Milionaria’’ di De Filippo per riassumere la situazione sui finanziamenti: «“Ha da passà ’a nuttata’’, nel senso che passerà la nottata di turbolenza: sono convinto che prima a poi, a livello nazionale, si guarderà alle Olimpiadi in modo diverso. Dopo aver letto il dossier, penso ci sarà un atteggiamento di disponibilità». A metà novembre, intanto, il Cio chiederà spiegazioni sui fondi alle due città e alle due Regioni.

Le Olimpiadi 2026, in ogni caso, saranno low cost. Basti pensare che per rispettare le regole fissate dal Cio nell’Agenda 2020, il dossier Milano-Cortina prevede la realizzazione di un solo nuovo impianto ed esclusivamente perché è già previsto in un piano di sviluppo urbanistico: il Palasport di Santa Giulia a Milano, pronto a ospitare le gare di pattinaggio di velocità. Gli altri impianti e le altre piste saranno ristrutturati o saranno temporanei. La cerimonia di apertura è prevista allo stadio di San Siro, per quella di chiusura spunta l’ipotesi dell’Arena di Verona. Ma come sarà gestita la realizzazione delle opere? Sala sottolinea che «la formula della Spa usata per l’Expo è la più sbagliata». La dirigente del Coni Diana Bianchedi, infine, chiude il caso Torino: «Il Cio voterà sulla candidatura italiana Milano-Cortina. Questi solo gli unici fatti reali».

 

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