Olimpiadi invernali, un miliardo di euro a rischio

Il Coni: senza candidatura, perderemo i fondi del Cio. Sala al Governo: l’evento non è una spesa ma un investimento

Olimpiadi invernali

Olimpiadi invernali

Milano, 21 settembre 2018 - Il caos olimpico rischia di far perdere all’Italia quasi un miliardo di euro. L’allarme è lanciato dal presidente del Coni Giovanni Malagò, che parlando della candidatura per i Giochi invernali del 2026 sottolinea che «il Cio (il Comitato olimpico internazionale, ndr) ci darebbe 980 milioni di euro per le Olimpiadi del 2026: stiamo perdendo questa possibilità». La candidatura a tre Milano-Torino-Cortina d’Ampezzo sembra ormai tramontata e la candidatura in tandem Milano-Cortina lanciata dai governatori di Lombardia e Veneto Attilio Fontana e Luca Zaia e approvata dal sindaco di Milano Giuseppe Sala non è ancora definitivamente decollata.

Certo, la candidatura mercoledì è stata presentata nella sede del Cio di Losanna. Ma il Governo, dopo il mancato accordo delle tre città, non è disposto a finanziare la corsa a due di Milano e Cortina. Una posizione ribadita anche ieri dal vicepremier e leader del M5S Luigi Di Maio: «Per le Olimpiadi lo Stato non deve mettere un euro». Posizione confermata anche dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport, il leghista Giancarlo Giorgetti: «Sarei l’uomo più felice del mondo se potessi riunire le tre città attorno allo stesso tavolo per riprendere il discorso sulle Olimpiadi. Ma questo può accadere solo se Torino, Milano e Cortina accettano la bozza di protocollo inviata la scorsa settimana sulla loro candidatura unitaria. Ogni altra strada che volesse l’appoggio del Governo non è percorribile».

Un bel problema, non avere il sostegno politico ed economico del Governo, al di là delle rassicurazioni di Fontana e di Sala, sicuri che con il «metodo Expo 2015» si riuscirebbero a trovare i 400 milioni di euro che il Cio chiede di sborsare al Paese che ospita le Olimpiadi. «Sui fondi non mi fascerei la testa – afferma Sala –. Negli ultimi anni a Milano sono arrivati marchi anche stranieri che possono essere interessati a fare da sponsor. Fosse per me, andrei avanti a prescindere da tutto». Insomma, anche senza Governo al fianco. Eppure il sindaco spera ancora che l’esecutivo, questo o il prossimo, cambi idea: «Mi aspetterei che chi governa il Paese e ha una visione di lungo periodo consideri un grande evento un buon investimento, non una spesa che toglie soldi ad altri». Il numero uno di Palazzo Marino punzecchia anche alcuni leghisti scettici sulla candidatura ai Giochi del 2026: «Non condivido quello che sento dire da alcuni esponenti leghisti, che dicono che le priorità sono altre. Se si guarda avanti, bisogna anche immaginare di fare cose per il Paese e non solo per Milano. Mi sembra strano che per tre città avrebbero messo i fondi e per due no: giochini politici».

Non basta. Il primo cittadino, che ieri ha accompagnato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la sua visita a Milano, assicura che ha parlato già due mesi fa con il Capo dello Stato dell’opportunità di ospitare le Olimpiadi invernali in Italia e «già allora Mattarella mi aveva confermato che ritiene che le Olimpiadi possano essere una buona opportunità. Conoscendolo, sono sicuro che non ha cambiato idea». Ma il presidente della Repubblica, per ora, non si è pronunciato ufficialmente sul nodo Olimpiadi. Un suo parere favorevole potrebbe contribuire a sbloccare la situazione per il tandem Milano-Cortina, ma non è detto che l’inquilino del Quirinale decida di infilarsi in una spinosa questione, quella della candidatura ai Giochi a Cinque Cerchi, che è diventata delicata anche per equilibri politici nel Governo grillin-leghista.

I prossimi giorni potrebbero essere decisivi per chiarire meglio il quadro. Sì, perché il 3 e 4 ottobre, a Buenos Aires, è in programma la riunione dell’esecutivo del Cio e l’8 e 9 ottobre, sempre nella capitale argentina, gli Stati e le città interessate dovranno presentare il loro dossier ufficiale per la candidatura alle Olimpiadi del 2026. Entro il 9 ottobre, dunque, si capirà se la candidatura Milano-Cortina senza Governo ha le gambe per camminare oppure dovrà fermare la sua corsa ancor prima che sia iniziata. Tant’è. Il deputato e capogruppo della Lega in Comune Alessandro Morelli, infine, replica così a Sala: «Se c’è qualcuno che ha lavorato per Milano è proprio la Lega a tutti i livelli, sono sorpreso delle parole del sindaco che parla di giochini, visto che noi lavoriamo, non giochiamo».

 

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