Olga, Susanna e Olena I volti dell’integrazione

Palazzo Marino ha avviato una campagna di manifesti per raccontare la vita delle ucraine a Milano

Migration

Lo sfondo è la bandiera ucraina, in primo piano sorridono Olga, Susanna, Olena e Anna. Sono loro le protagoniste della campagna di comunicazione del Comune di Milano che questa settimana ha invaso la città di manifesti per combattere stereotipi e pregiudizi e confermare la vicinanza alla popolazione in guerra.

Hanno età diverse, vengono da zone diverse dell’Ucraina e tutte a Milano hanno portato avanti la loro carriera. Ad unirle c’è l’appartenenza all’associazione “Ucraina più. Milano Aps’’, nata negli anni scorsi per "valorizzare la nostra comunità" spiega la presidente Iryna Luts e appunto combattere gli stereotipi "come quelli che vogliono le ucraine solo badanti o belle ragazze venute a rubare i mariti".

Ora però con l’attacco della Russia i suoi compiti si sono ampliati. Ucraina più si è trovata ad occuparsi non solo di eventi culturali (una mostra fotografica immersiva inaugurerà il 29 aprile alla Fabbrica del vapore) ma anche ad organizzare l’accoglienza di chi arriva, reperire alloggi, istituire corsi di italiano e aiutare i nuovi arrivati a trovare un lavoro oltre che raccogliere aiuti umanitari sia per chi è arrivato in Italia che per chi è rimasto in Ucraina. E anche raccogliere fondi per acquistare dispositivi di protezione per chi deve affrontare la guerra. I soldi raccolti finora sono serviti ad acquistare visori notturni, tute mimetiche, giubbotti antiproiettile, ecografi ma anche sacchi per le salme.

L’idea della campagna del Comune #donneucrainedimilano è nata dopo che Iryna e le altre volontarie hanno incontrato il sindaco Giuseppe Sala e rientra nella campagna lanciata l’8 marzo #donnedimilano. Al momento i manifesti si trovano in totem in tutta la città, ma la campagna include 550 schermi digitali, banner sul sito del Comune e delle società partecipate di Palazzo Marino e una presenza sui social con video in cui Olga, Susanna, Olena e Anna raccontano la loro storia.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro