"La nuova legge regionale sulle logistiche? Un provvedimento che cerca di mettere una pezza a vent’anni di mancante regolamentazioni". È questo il parere del consigliere regionale di Avs Onorio Rosati e del responsabile scientifico di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine, tra i relatori dell’incontro “Logistica: regole e tutele“, ospitato giovedì nella sala Previato di San Giuliano e organizzato da Alleanza verdi sinistra. Oggetto del dibattito, la legge di Regione Lombardia sui poli logistici di rilevanza sovracomunale, approvata lo scorso luglio.
Un pacchetto di misure pensate per regolamentare un settore che, in Lombardia, si conferma tra quelli di punta nel tessuto economico-produttivo. Un comparto che ha già avuto un notevole sviluppo ed è destinato a ulteriori espansioni. "Si tratta di una legge, ahimé, tardiva. A oggi il fenomeno delle logistiche non è mai stato inserito in una pianificazione urbanistica, col risultato che il territorio è stato occupato senza un criterio-guida e queste strutture sono andate a contribuire a una progressiva erosione di suolo – osserva Di Simine –. Resta fondamentale, a nostro avviso, favorire la riconversione delle aree dismesse prima di andare a consumare ulteriori spazi liberi". Tra le richieste di Legambiente c’è quella che capannoni e magazzini siano dotati dei più moderni accorgimenti per il risparmio energetico, così da favorire la transizione ecologica.
Come evidenziato da Onorio Rosati, Avs contesta "i tempi di applicazione della legge, troppo lunghi. Chiediamo inoltre l’istituzione di un Osservatorio per monitorare sia il fenomeno nel suo complesso sia i criteri d’individuazione degli ambiti idonei a ospitare queste strutture". L’area geografica del Sud-Est Milanese fa registrare una forte presenza di poli logistici, specie lungo le direttrici della Binasca e della via Emilia. Il progetto di costruire un nuovo insediamento di questo tipo, a Carpiano, risulta al momento fermo. Alessandra Zanardi