Milano, nuotata fatale al laghetto del Parco delle Cave: annegato un ventottenne

Due amici hanno fatto il bagno nello specchio d’acqua non balneabile. Un terzo connazionale ha provato ad aiutarli, ma è riuscito a salvarne solo uno

di Nicola Palma

I volontari delle associazioni che si occupano di quegli specchi d’acqua hanno provato in tutti i modi a farli uscire, indicando loro i cartelli sulla riva che vietano espressamente la balneazione. I due amici egiziani hanno ignorato le raccomandazioni, anzi si sono addentrati sempre di più nel laghetto naturale dell’ex Cava Cabassi. Forse volevano attraversarlo a nuoto, ma quando sono arrivati al centro, ormai a metà del percorso, hanno iniziato ad annaspare.

A quel punto, il terzo connazionale ha capito cosa stava succedendo e si è immediatamente tuffato per andare in soccorso dei due: purtroppo, è riuscito a metterne in salvo soltanto uno; l’altro è stato risucchiato e non è più riemerso. La tragedia è andata in scena al Parco della Cave alle 16.30 di ieri: la vittima, che fino a ieri sera non era ancora stata recuperata dai sommozzatori dei vigili del fuoco, aveva 28 anni. Sotto choc i due amici, in particolare il trentenne che ha tentato di aiutare il disperso fino all’ultimo istante, salvo poi desistere per evitare di affondare a sua volta: "Ho provato a dargli una mano – ha raccontato agli agenti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura intervenuti in via Broggini – ma non ci sono riuscito". Tutto si è svolto nel giro di pochi minuti. I due si sono tuffati e si sono addentrati pian piano nel laghetto: a osservarli a distanza c’era l’unico connazionale rimasto vicino alla riva, pure lui trentenne. All’improvviso, però, il ventottenne ha accusato le prime difficoltà, sbracciando in acqua e tentando in tutti i modi di rimanere a galla, in un laghetto che in alcuni punti raggiunge anche i venti metri di profondità.

Il trentenne che era con lui se n’è accorto subito e ha provato a tenerlo su il più possibile, senza riuscirci: "Ho rischiato di andare a fondo con lui", si è sfogato a voce alta, disperato, quasi a voler spiegare a tutti i presenti com’erano andate le cose. Poi è arrivato il terzo amico, che ha afferrato il coetaneo ed è riuscito in qualche modo a portarlo in salvo. I due sono stati assistiti dai sanitari di Areu, anche se hanno rifiutato le cure mediche e il trasporto in ospedale: entrambi stanno bene, al netto del dolore per la scomparsa dell’amico con cui avevano deciso di trascorrere la domenica al Parco delle Cave. Poi, spinti dalle temperature elevate del pomeriggio, hanno deciso di fare un tuffo nel laghetto. Un tuffo che per uno di loro si è rivelato fatale.

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