Non ha ancora un volto lo stupratore di Locate

L’identikit dell’uomo che abusò di una jogger quarantenne è simile a quello disegnato dalla ragazza di Binasco

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Era uscita di casa per fare jogging ma è stata aggredita e stuprata. Un precedente preoccupante, avvenuto nel Sud Milano a pochi chilometri di distanza dal luogo dove si è consumata l’ultima violenza di Binasco, e ancora senza un colpevole. Era il 23 dicembre scorso, il pomeriggio dell’antivigilia di Natale. Sono da poco passate le 14 quando una donna quarantenne di Locate esce di casa per fare una corsetta lungo la ciclopedonale che da Locate Triulzi porta a San Giuliano. Giunta all’altezza di Cascina Nesporedo, però, viene afferrata alle spalle da uno sconosciuto che la trascina dietro alcuni alberi oltre la pista ciclopedonale, in un boschetto, una zona poco visibile dalla provinciale, che si trova poco distante. Qui l’uomo abusa della donna. Alle 14.45 una volta rimasta sola, sotto choc, la donna chiama il 112, chiede aiuto e racconta quanto accaduto. Sul posto interviene una ambulanza della Croce Amica di Basiglio, che dopo le prime cure la trasporta alla clinica Mangiagalli.

Stando a quanto la vittima racconterà ai carabinieri, il suo aggressore sarebbe "un uomo di colore, tra i 20 e i 25 anni, alto circa 1,70 metri, con inflessione straniera verosimilmente nordafricana, carnagione olivastra, capelli ricci corti sulla nuca e sulle tempie e più lunghi sulla testa, barba leggera e con indosso un pile a collo alto bianco con cerniera e decorazioni blu". Un descrizione dettagliata, che in parte coincide con quella fatta dalla vittima della violenza di Binasco. Se si tratta di coincidenze o meno lo potranno dire solo le indagini. Il luogo della violenza, la ciclopedonale che collega Locate a San Giuliano, è spesso utilizzata dai lavoratori diretti in centri logistici, prevalentemente cittadini stranieri. Una strada di giorno meta degli amanti dello sport ma spesso frequentata da disagiati e senzatetto, soprattutto nelle ore serali. Purtroppo la zona della violenza è sprovvista di impianti di videosorveglianza a differenza del teatro della volenza di Binasco, dove invece le immaggini hanno consentito di individuare l’aggressore. Mas.Sag.

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