Parabiago, "Non fate caos". E viene aggredito dalla baby gang

Un quarantenne è stato picchiato da una baby gang. Gli episodi del genere si moltiplicano in città

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di Christian Sormani

Sgrida alcuni ragazzi in piazza e viene aggredito. È successo in piazza Maggiolini. Ancora una volta i protagonisti in negativo sono minorenni e la vittima ha avuto la sola colpa di far notare al gruppetto che stavano causando disagio alle persone di passaggio. "Sono uscito col cane a fare una passeggiata - racconta il quarantenne parabiaghese Antonio C. - e dopo qualche minuto mi sono ritrovato a discutere con un gruppetto di ragazzi che stavano creando caos". Il rimprovero non è piaciuto al gruppo e le teste calde sono quindi entrate in azione: "Uno di loro ha preso una bottiglia di vetro, l’ha rotta e mi ha minacciato. Un altro, approfittando del fatto che io fossi girato verso l’amico, mi ha tirato un calcio al mento per poi scappare". L’uomo ha chiamato le forze dell’ordine, ma quando sono arrivati sul posto gli agenti, il gruppo si era già dileguato.

Il problema delle baby gang in città è oggi tangibile. Dall’aggressione di settimana scorsa a un venditore di kebab alle minacce ai coetanei, sino ai furti di biciclette. Alcuni si muovono con cani piuttosto aggressivi. La scorsa settimana due sedicenni che stavano passando a Villapia in bici sono stati accerchiati da una baby gang, che li ha minacciati e picchiati per poi rubare la bicicletta a uno di loro. Una volta rubata la bicicletta, il gruppo ha proseguito verso i campi di Villastanza nascondo la bici vicino ad una abitazione. Un gesto che non è passato inosservato, visto che alcuni residenti hanno chiamato i carabinieri poi giunti sul posto. La bici è stata recuperata. Gli aggressori sono stati poi individuati e riconosciuti dal derubato. Sono stati portati in caserma e identificati.

In più occasioni anche alcuni esercenti di zona hanno sottolineato la presenza di queste baby gang, formate da ragazzini di diverse etnie. Molti si prendono gioco di chi lavora, altri minacciano addirittura i passanti. Si muovono in gruppo, di solito almeno una decina di persone. I punti di ritrovo sarebbe più o meno gli stessi da qualche anno. Eppure gli episodi a loro collegati continuano.

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