CARLO D’ELIA
Cronaca

Morta sotto i ferri la regina dei profumi: "Giorgia, una tragedia che lascia muti"

Dalla passione per le fragranze all’impegno nell’azienda premiata da Forbes. "Rianimata per tre ore"

Roberto e Giorgia Martone

Roberto e Giorgia Martone

Milano, 31 gennaio 2021 - "Una tragedia enorme che ci stravolge: Giorgia era una persona solare, umile e intraprendente. Ci mancherà tantissimo". Non riesce ancora a crederci Roberto Martone, il fondatore del colosso Icr, Industrie Cosmetiche Riunite di Lodi, per la morte improvvisa della sua Giorgia, 41 anni, avvenuta giovedì durante un’operazione banale che sarebbe dovuta durare solo una quindicina di minuti all’ospedale San Giuseppe di Milano.

Il cuore della giovane imprenditrice, esperta di fragranze e ricercatrice nel campo della profumeria, volto molto conosciuto e amato nel settore della moda, non ha retto all’operazione già dopo pochi minuti dall’inizio dell’intervento. "I medici hanno tentato di rianimarla per tre ore - spiega il padre di Giorgia, Roberto Martone -. Giorgia è andata subito in arresto cardiaco dopo pochi minuti dall’inizio dell’operazione. Dall’ospedale ci hanno detto che è una cosa che succede rarissime volte e che ha purtroppo colpito la nostra povera Giorgia. Potrebbe essere stata una trombosi gassosa, ma è solo una supposizione. Non riusciamo ancora a crederci, è accaduto tutto improvvisamente. Ci mancherà tantissimo. Giorgia era intraprendente, portava avanti tanti progetti nuovi. Una figura importante della nostra azienda".

Giorgia Martone è ricordata da tutti come una giovane donna solare e piena di vita. Da 15 anni, dopo la laurea in Bocconi e un’esperienza negli Stati Uniti con un apprendistato in “Materie Prime, Storia del profumo e fragranze“ nella multinazionale Symrise, la 41enne era tornata nell’azienda di famiglia per lavorare al fianco del padre Roberto e insieme all’inseparabile sorella Ambra, con la quale condivideva tutto. Nel capannone dell’Icr di Lodi, sulla provinciale che porta a Boffalora d’Adda, tutte le dipendenti venerdì mattina sono rimaste senza parole. Non capitava di rado che Giorgia si affacciasse tra le corsie dello stabilimento. Anche tutta la città e il tessuto imprenditoriale lodigiano è colpito da un lutto di una famiglia, come i Martone, molto apprezzata perché sempre unita e umile nonostante 45 anni di storia di successo, certificata come una delle più importanti nel panorama imprenditoriale italiano per Forbes.

Roberto Martone è stato il primo a credere nei profumi made in Italy, quelli delle grandi firme. Nel 1987, infatti, aveva deciso di spostare la sua attività da Milano, in via Tortona, all’enorme capannone di Lodi. Ed è lì che ancora oggi nascono i profumi di Bulgari, Versace, Cavalli, Ferragamo, Tiffany e Trussardi. In totale l’azienda conta circa 600 dipendenti, tre su quattro sono di sesso femminile. Un caso raro a livello nazionale per imprese di queste dimensioni e unico nel Lodigiano. Se n’era accorto anche Matteo Renzi, che da presidente del Consiglio all’Icr era stato nel 2016 per posare la prima pietra dell’ampliamento poi completato nel 2018 alla presenza di un altro premier, Paolo Gentiloni. Ora, dopo la morte di Giorgia Martone, l’erede designata per guidare l’azienda nei prossimi anni insieme alla sorella Ambra, si dovrà aprire un nuovo capitolo per Icr per provare a ripartire.