Moratti tende ancora la mano al Pd "Fui chiamata anche dalla sinistra" Renzi: con Conte è da masochisti

Oggi la presentazione della lista civica dell’ex vicegovernatrice: "Riformista e popolare. Dialogo possibile". I Dem si smarcano. Braga: "Non ricordo distinguo dalla destra". Cottarelli: con Terzo Polo sfumato candidato comune

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Da una parte c’è Letizia Moratti, che tende - ancora una volta - la mano al Pd, confessando pure di essere "stata chiamata, come tecnico, anche da un governo di sinistra, ma non ho potuto accettare per problemi miei, personali. Non l’ho mai detto". Al suo fianco Matteo Renzi, che rincara la dose, dando ai Dem dei "masochisti" in caso di alleanza con il Movimento Cinque Stelle, alla luce delle ultime prove d’accordo. E dall’altra parte del campo c’è il Pd, con il segretario lombardo Vinicio Peluffo che chiede a Renzi di "battere un colpo alla sua prossima gita a Milano" se cambiasse idea e decidesse "di giocarsi la partita per battere la destra": "I numeri condannano Italia Viva e Azione al terzo posto, con la Moratti che nemmeno entra in Consiglio Regionale".

Il tiro alla fune continua, alla vigilia della presentazione della lista civica di Letizia Moratti: "Scendo in campo con una lista riformista, liberale, popolare, che sono certa saprà cogliere anche delle tematiche che non sono in questo momento raccolte dalle attuali proposte politiche", ha detto ieri, a margine del festival di Linkiesta a Milano, la candidata del Terzo Polo alla presidenza della Regione Lombardia. Che non esclude un armistizio col centrosinistra: "Io non sarò mai del Pd, ma penso che con un Pd riformista ci possano essere delle convergenze". E aggiunge: "Sono sempre stata chiamata ad aggiustare problemi, del resto è questo che di solito fanno le donne". Mentre Matteo Renzi passa all’attacco: "Abbiamo tutto l’interesse nei loro disegni di distruzione".

"L’agitazione del Pd per la partita delle regionali in Lombardia è comprensibile: sono stati capaci di sbagliare ancora una volta tutto, ripetendo la fantastica strategia messa in campo con le politiche da Enrico Letta. Ieri hanno dovuto perfino subire la stoccata finale di Conte, che chiede loro di emendare quelli che chiama ‘errori del passato’" aggiunge l’onorevole Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, ribadendo pieno sostegno a Letizia Moratti. Non lascia correre il senatore del gruppo del Pd Carlo Cottarelli: "Oggi ancora attacchi di esponenti del Terzo Polo contro il centrosinistra perché non appoggia Moratti - scrive su Twitter -. Oh, ma non potevano concordare un candidato che andasse bene a tutti prima di schierarsi con Moratti? No, dico, non è che fosse così complicato trovarne uno .... (anzi si era vicinissimi)". Mentre Chiara Braga, deputata Pd e segretaria di presidenza della Camera dei Deputati, sottolinea: "Da lombarda, come tutti i cittadini lombardi, non ricordo nessun distinguo di Letizia Moratti dalla destra con cui ha governato Regione Lombardia e di cui ha cercato di essere la candidata fino all’ultimo. Se Renzi e Calenda sono davvero interessati a dare un buon governo alla Lombardia abbandonino il disegno di una corsa solitaria e perdente, come dicono tutti i sondaggi. Con Majorino possiamo vincere e scrivere finalmente una nuova stagione per la Lombardia".

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