Monopattini, il Comune ha 10 giorni di tempo per rispondere alla domande della Procura

Da chiarire regole per il noleggio e le iniziative previste per i danni causati a terzi

Monopattino in piazza Duomo

Monopattino in piazza Duomo

Milano, 6 agosto 2019 - Palazzo Marino ha dieci giorni di tempo per sciogliere il rebus relativo ai monopattini. Ieri il pool ambiente e lavoro della Procura di Milano ha fatto recapitare sul tavolo del sindaco (meglio, su quello della sua vice Anna Scavuzzo visto che il primo cittadino è in ferie) una formale richiesta di informazioni a proposito del sistema che regola il noleggio delle tavolette a ruote la cui sperimentazione in città è ufficialmente iniziata lo scorso 27 luglio.

Come già scritto sulle pagine del “Il Giorno”, non è per nulla chiaro in base a quali regole le società offrano attualmente ai cittadini l’affitto dei monopattini. Una decina di loro aveva risposto all’avviso al pubblico lanciato dal Comune sulla base di una delibera approvata dalla Giunta già un anno fa. Ma nessuno degli aspiranti al servizio di “sharing” aveva ottenuto la convenzione con il Comune, anche perché l’avviso pubblico è stato poi congelato in attesa che il Governo approvasse le norme utili a disciplinare la circolazione in monopattini. Ed è tuttora congelato sebbene il 4 giugno scorso il Governo abbia provveduto a fare chiarezza. Nel frattempo, però, lo sharing dei monopattini è già realtà in città. Quindi non si capisce con quali permessi chi opera attualmente (Bird, Tier, Helbz, Lime, Go Volt, Dott e altri ancora) offra a noleggio i monopattini elettrici.

Senza, peraltro, versare al Comune alcun contributo per l’occupazione del suolo pubblico nonostante i mezzi vengano abbandonati un po’ dovunque, marciapiedi compresi, proprio là dove mai potrebbero circolare. La Procura, che sulla vicenda ha aperto un fascicolo esplorativo, attende entro dieci giorni una relazione scritta da Palazzo Marino perché gli assessorati interessati sarebbero, come già riferito dal Giorno, almeno due: non solo quello alla Mobilità, che aveva sviluppato la procedura per l’affidamento del servizio di “sharing” fissandone le regole, ma anche quello al Commercio che, stando a quanto riferito da ambienti comunali, potrebbe aver rilasciato a qualcuno degli operatori una licenza di inizio attività (la cosiddetta “Scia”) per il noleggio dei monopattini. Non è chiaro però né a quanti né in base a quali regole, visto che le uniche stabilite dal Comune sono ancora quelle fissate dalla delibera di Giunta di un anno fa mai andata a buon fine.

Un ulteriore punto interrogativo, poi, riguarda l’effettiva sottoscrizione, da parte dei noleggiatori già attivi, di un’assicurazione per gli eventuali danni a terzi provocati dalle tavolette a due ruote. Assicurazione che in base alle direttive comunali dovrebbe avere un massimale di 5 milioni. E c’è infine anche il mistero della “app”, l’applicazione sui cellulari di chi noleggia un manopattino, attraverso la quale gli operatori possono limitare la velocità del mezzo e impedirne l’utilizzo nelle zone in cui non è consentito. A giudicare da quel che si vede in giro, appare improbabile che qualcuno degli attuali operatori la stia utilizzando. Cos’ha da dire in proposito Palazzo Marino? E, soprattutto, cosa intende fare? Intanto, ieri si sono registrati due incidenti con monopattini coinvolti: il primo in piazza Duomo (scontro con una bici senza feriti gravi), il secondo in via Moscova.

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