GIULIO MOLA
Cronaca

Milan, raffica di vittorie da marzo. E adesso assalto all’Europa League

Inizio di primavera scoppiettante con Pulisic-Giroud-Leao. Cavalcata inarrestabile con sette successi di fila

Milan, raffica di vittorie da marzo. E adesso assalto all’Europa League

Milan, raffica di vittorie da marzo. E adesso assalto all’Europa League

Settima vittoria di fila fra campionato e coppa, una cavalcata inarrestabile nel lungo rettilineo finale della stagione. Il Milan non si ferma più, continua a vincere, convincere e macinare punti preziosissimi: se il secondo posto sembra essere “blindato“, è anche grazie allo scoppietante avvio di primavera, considerato che da inizio marzo quella rossonera è l’unica squadra a punteggio pieno in serie A, ovvero quindici punti in cinque partite.

Se poi lì davanti funziona tutto alla perfezione, allora Stefano Pioli può solo essere felice.

Pulisic-Giroud-Leao, il “tridente d’oro“ ha colpito pesantemente contro il Lecce. L’americano va bene ovunque lo si metta, il francese si èsbloccato dopo un mese e Rafa continua a fare la differenza con micidiali strappi.

L’allenatore si gode i suoi attaccanti “titolarissimi“ (ben sapendo di poter contare anche su Chukwueze, fra i migliori contro il Lecce), ma una nota di merito particolare va al francese. Che ha reagito alla grande dopo gli errori di mira evidenziati contro la Fiorentina, che avrebbero potuto suggerire un opportuno riposo. No, Giroud ha giocato e si è sbloccato dopo un mese (non segnava dallo scorso 7 marzo contro lo Slavia Praga, addirittura a San Siro non esultava da gennaio quando timbrò il cartellino nella vittoria contro la Roma) festeggiando nel modo migliore la presenza numero novanta nel nostro campionato. Quindici gol in stagione per il francese, che fa meglio dell’anno dello scudetto, con due primavere alle spalle in più. I numeri dicono che è arrivato a 47 reti in 123 partite (100 delle quali da titolare): tanta roba.

Ma Olivier non si ferma qui. Siccome uno come lui ha sempre un obiettivo da raggiungere, aspettando gli Europei ora nel mirino ha le 18 reti realizzate nella stagione passata. Il centravanti ha la possibilità di eguagliare e battere questo nuovo record e magari ripensare anche su quel che sarà il suo futuro. A parole l’attaccante “allontana“ gli Stati Uniti ("Sono un milanista, un vecchio cuore rossonero") e c’è chi vede negli atteggiamenti e nella sua esultanza la volontà di poter prolungare la sua permanenza a Milano.

"Non voglio parlare del mio futuro. Ho visto quello che è uscito sulla stampa. Non c’è niente di fatto", ha ribadito Giroud dopo la vittoria con il Lecce. Anche Pioli, del resto, è in sintonia: "Giroud non ha annunciato nulla e non ci ha detto nulla. Ha salutato i tifosi come tutti gli altri compagni". Dichiarazioni di circostanza? Solo il tempo può dirlo. Di certo ora nella testa di Olivier c’è solo il Milan, la doppia sfida con la Roma e il secondo posto da portare a casa.

Fra meno di due mesi si tireranno le somme, ma l’attaccante sa bene che a prescindere dalla decisione che prenderà (o che forse ha già preso) è riuscito a lasciare il segno anche al Milan, così come in passato ha fatto al Montpellier, all’Arsenal, al Chelsea. Nessuno guarda la carta d’identità del bomber che a 37 anni continua a giocare con l’entusiasmo del ragazzino e la fame di chi sembra aver appena debuttato (anche se in bacheca custodisce tra le altre cose, un Mondiale, una Champions League, un’Europa League ed uno scudetto in serie A). Un esempio per tutti. Un idolo, un leader, un bomber che al Milan può ancora regalare un bellissimo sogno europeo.