Prima della Scala, il menù 'toscano' firmato Bartolini

Le creazioni dello chef 3 Stelle: da cacciucco e risotto a vitello e albero di zabaione

Lo chef  Enrico Bartolini

Lo chef Enrico Bartolini

Milano, 3 dicembre 2019 -  Non per tutti , anche se 500 invitati sono già un esercito. Certo, tutt’altro che in armi. Politici, diplomatici, autorità e vip del mondo imprenditoriale e culturale arriveranno in pace e bendisposti alla Società del Giardino, per la «cena delle cene», estensione gourmande della Prima della Scala, dove in veste di maestro d’orchestra ci sarà Enrico Bartolini, il più titolato e stellato chef di Milano (unico 3 stelle in città) e d’Italia (complessivamente ne detiene 8) che, per l’occasione, sabato 7, chiuderà il suo ristorante al Mudec e firmerà un galà destinato a passare agli annali. Menù cinematografico e “mise en place” scenografica, sotto l’attenta e impeccabile regia del Caffè Scala di Salvatore Quartulli, in un contesto elegantissimo che per l’occasione verrà allestito secondo il gusto napoleonico: velluti color carta da zucchero, indaco e rosso cremisi, sontuose decorazioni floreali, porcellane, bicchieri e stoviglie d’alta gamma e un personale, tra cucina e sala, di non meno di cento persone.

Antipasti nella più autentica tradizione toscana, chiaro omaggio a Puccini da parte dello chef che viene dalla stessa terra, tra «minestra di cavolo nero e piccione» e «caciucco» nella migliore tradizione livornese. Primo piatto dedicato all’amante di Tosca, il pittore Cavaradossi; un «risotto con rape rosse e gorgonzola». Un «secondo» – la «Tenerezza» – declinato con il vitello (molto amato dai milanesi) al posto del maiale (un must in Toscana), con l’aggiunta di un ingrediente esotico e speziato come la curcuma. Quindi, il gran finale: un dolce che raffigura un albero in versione invernale, di arance e cioccolato fondente, rivestito con zabaione al rum. Il tutto, in rima con i grandi vini della maison Bellavista che da 15 anni firma i brindisi della Scala con alcune tra le etichette più blasonate della spumantistica italica, come Alma Grande Cuvée Brut, il «non dosato», il «Teatro alla Scala Brut 2014» e il Franciacorta Nectar Demi Sec. In parallelo , ma stavolta per le maestranze del Teatro, un gran buffet altrettanto onirico e importante, cucinata da Maurizio Riva, executive chef del Caffè Scala che peraltro festeggia i 10 anni di attività. Gratitudine dovuta e apprezzabile. Come la decisione di contrastare lo spreco, recuperare la rimanenza delle cene della Prima per devolverla in beneficenza a Siticibo, programma della Fondazione Banco Alimentare Onlus.  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro