Melzo, famiglia terrorizzata da insulti e minacce: arrestato il vicino di casa

L'uomo non tollerava alcun rumore e in un'occasione era arrivato ad aggredire il padre di famiglia

Il tribunale di Milano

Il tribunale di Milano

Milano, 8 marzo 2018 - Una famiglia con cinque figli era arrivata al punto di evitare di usare l'asciugacapelli, di fare meno docce possibili, di riempire di gommini le ante degli armadi, il tutto per non fare rumore e non scatenare l'ira di quel vicino di casa che abitava al piano superiore. Per oltre un mese l'uomo li ha terrorizzati con una serie di minacce: è stato arrestato dai carabinieri con le accuse di stalking e lesioni perché, tra le altre cose, a metà gennaio scorso ha sferrato dei calci al padre dei cinque bambini.

Più volte, stando alle indagini del pm di Milano Luca Gaglio, il vicino, dopo l'arrivo della famiglia nell'appartamento a Melzo, nel Milanese, è andato a colpire con pugni violenti la porta della casa al piano superiore, pronunciando frasi del tipo «se non apri ti faccio vedere io». Quando incontrava il padre dei bimbi per le scale gli diceva: «Sali su pezzo di m.... che ti faccio la pelle, ti ammazzo». I bambini, si legge nell'imputazione, dal timore avevano smesso «di giocare sul pavimento, se non sopra un tappeto di plastica, e facevano colazione sul letto». Il 16 gennaio scorso, dopo aver ricevuto la notifica di un provvedimento di divieto di dimora, l'uomo aveva aggredito il papà colpendolo con tre calci e così in seguito è scattato l'arresto. Come si legge negli atti delle indagini, quel vicino di casa avrebbe causato alla famiglia un «perdurante stato di ansia», costringendoli tutti, bimbi compresi, «a mutare sensibilmente le proprie abitudini di vita», tanto che cercavano di evitare in ogni modo «qualsiasi tipo di rumore e comportamento che potesse» infastidirlo. I genitori erano arrivati anche al punto di chiudere le maniglie degli armadi «con degli elastici per evitare che i bambini potessero estrarre oggetti rumorosi». Nessuno di loro, poi, si affacciava più dal balcone e la madre dei piccoli aveva smesso «di uscire di casa da sola». Già il giorno dell'ingresso, lo scorso 15 dicembre, l'uomo si era presentato alla porta della loro abitazione «e con fare arrogante li intimava a fare silenzio, evitando rumori molesti, invitandoli a non fare camminare i bambini». E poi un'escalation di minacce e insulti, un giorno dopo l'altro, anche nei confronti della proprietaria dell'appartamento che la famiglia aveva preso in affitto. A nulla era servito il provvedimento di divieto di dimora nel Comune di Melzo.

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