Melzo, al via la riqualificazione di Cascina Galbani: diventa polo per cicloturismo

Il primo stabilimento, aperto dall'industria casearia a fine '800, sarà trasformato grazie alla Concessionaria di A58-Teem

Cascina Galbani a Melzo

Cascina Galbani a Melzo

Milano, 12 novembre 2018 - Nuova vita per Cascina Galbani: parte la trasformazione in polo cicloturistico del primo stabilimento aperto a Melzo dall’industria casearia.  La Concessionaria di A58-TEEM mantiene così gli impegni assunti con il Comune e assegna tre milioni di euro al recupero della struttura. Già intrapresa la messa in sicurezza dell’edificio, che, grazie alla posizione strategica tra i percorsi di mobilità dolce connessi all’Autostrada, diventerà una struttura ricettiva per gli appassionati di gite in sella desiderosi di rivivere la civiltà contadina visitando torre colombaia, casa del fittavolo, stalle e fienili. Stop a tutte le altre inconcludenti ipotesi di destinazione d’uso avanzate in oltre tre decenni di degrado dell’immobile.

Alla conclusione dei due-tre anni di lavori appena partiti, il sito in cui, alla fine dell’800, Egidio Galbani insediò la sua azienda risulterà valorizzato, dunque, sia dalla vocazione per la fruizione collettiva scaturita dalle gare di evidenza pubblica sia dalla capacità di generare, a favore di cittadini e imprese, il volano di risorse azionato dal cicloturismo.  La ristrutturazione è stata imperniata, infatti, sul progetto delineato dall’Amministrazione che, al di là dell’agibilità di porzioni attualmente pericolanti, persegue il duplice obiettivo di mantenere la consistenza fisico-materica dell’edificio e di esaltare la conformazione architettonica, distributiva e ambientale del complesso.

Il recupero va inquadrato, insomma, nell’ottica di tramutare torre colombaia, casa del fittavolo, stalle, fienili e laboratori in punti di attrazione in grado di calamitare sul posto, anche lungo la nuova pista ciclabile Melzo-Gorgonzola che verrà inaugurata entro Natale, gli aficionados del pedale interessati a rivivere un pezzo della civiltà contadina.

Primo stabilimento aperto a Melzo dall’industria casearia
Primo stabilimento aperto a Melzo dall’industria casearia

La vecchia casera si rivelò, così, in pochi anni troppo stretta per i dipendenti assunti a ripetizione da Egidio con la conseguenza che, nel 1911, l’illuminato imprenditore originario della Valsassina, pur continuando a puntare forte sulle potenzialità di Melzo, fu costretto a trasferire i tanti operai agricoli nella prima fabbrica casearia d’Italia. Da quel momento, l’immobile venne condannato a un progressivo declino, peraltro culminato nei crolli che hanno esposto a rischi statici persino la torre colombaia a pianta quadrata, cui gli Enti Pubblici, stante l’impossibilità materiale di destinare investimenti consistenti alla ristrutturazione invocata dai cittadini, non sono riusciti a porre rimedio. Ma la disponibilità dei finanziamenti erogati da Tangenziale Esterna SpA a beneficio del Comune e la vicinanza ai percorsi ciclopedonali hanno schiuso, infine, a Cascina Triulza la prospettiva della definitiva destinazione d’uso a polo del turismo sostenibile che spazza qualsiasi inconcludente ipotesi di conversione avanzata negli ultimi tre decenni.

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